L’indignazione è alle stelle, attorno all’8 marzo poi, non si parla d’altro: del Gender gap, prima di tutto, la disuguaglianza di genere, per intenderci,del femminismo, quello moderno palesato e dichiarato più volte dalla giovane e bellissima Emma Watson. Proprio pochi giorni fa, l’attrice si è trovata nel bel mezzo di una delle innumerevoli bufere mediatiche che, ahinoi, caratterizzano il genere femminile.
“Femminismo, femminismo, differenze di genere… perché non sono presa seriamente…femminismo… Oh, ed ecco le mie tette“, con questo velenoso tweet la giornalista Julia Hartley-Brewer accusava la Watson, sostanzialmente di incoerenza, per una foto in cui compariva con qualche centimetro di pelle del seno in vista. Sbalordita ed amareggiata dalle battute da cui è stata sommersa, Emma Watson non ha tardato a rispondere “Femminismo significa dare una scelta alle donne, non è un bastone con cui battere altre donne. Riguarda la libertà, la liberazione. Riguarda l’eguaglianza e davvero non so cosa le mie tette abbiano a che fare con questo”.
Il caso di Emma Watson è solo uno dei più clamorosi e recenti, ma quante volte ci capita di assistere, in maniera sempre più frequente grazie all’avvento dei Social media, ad attacchi durissimi e senza esclusione di colpi perpetrati da donna a donna?
Senza dover tornare troppo indietro nel tempo, battute analoghe sono dilagate via Twitter dall’account di Caterina Balivo che riservava un trattamento non certo delicato a Diletta Leotta, rea di essersi presentata al Festival di Sanremo, a parlare di bullismo, con uno spacco troppo pronunciato.
E proprio poche sere fa, sempre sulla televisione di stato, durante lo show “Ballando Sotto Le Stelle” Selvaggia Lucarelli, non ha risparmiato alcun commento, anche di cattivo gusto, nei confronti di una Alba Parietti in una improbabile versione ballerina. Certo la show girl non è un agnellino e non ci ha messo molto a rispondere punto per punto a tutte le battutacce della Lucarelli, e certo la Parietti non ha bisogno di essere difesa, tuttavia è piuttosto triste vedere con quanta acredine due donne riescano a insultarsi reciprocamente, soprattutto viste le battaglie che la signora Lucarelli combatte quotidianamente contro la violenza di quelli che lei chiama “Leoni da tastiera”. Allora non sarebbe meglio, anche vis a vis, essere un po’ meno leoni e un po’ più agnelli?
Per non parlare della trasmissione del pomeriggio di Canale Cinque, Uomini & Donne dove la sedicente soubrette Tina Cipollari non risparmia le sue sciabolate metaforiche e non solo, alle varie corteggiatrici, con una predilezione per la signora Gemma.
E negli uffici non succede, molto spesso, la stessa cosa? L’invidia tra colleghe, tra mamme nelle scuole, tra amiche, tra studentesse non colpisce in maniera piuttosto analoga?
E’ davvero questo che vogliamo?
E a quelli che dicono che è lo show che lo richiede, è il pubblico che desidera vedere “il sangue nell’arena” noi rispondiamo che forse è il pubblico che dovrebbe essere educato e riportato al buon gusto, piuttosto che alle grida da osteria.
Del male che gli uomini possono fare alle donne ne abbiamo parlato ampiamente e più volte, ma non sarebbe il caso di iniziare, almeno tra di noi ad essere più complici e meno invidiose? Non si tratta di femminismo, una parola ormai diventata anacronistica e che riporta l’immagine alle donne che bruciavano il reggiseno in piazza, si tratta di spirito di squadra, di fare, né più e né meno di quello che fanno gli uomini, o no?
Però lo sappiamo bene, gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere, anche se, a dirla tutta, sembrerebbe vero il contrario.
Silvia GALLI
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