“Roma, l’Italia e il mondo, dalla Dolce Vita ad oggi, una mostra che intende documentare, con un taglio originale e con molte immagini, la lunga, vitale stagione dei “Paparazzi” – termine che peraltro non necessita di spiegazione o traduzione essendo ormai di uso comune nel mondo intero – e indagare la storia e il ruolo della fotografia ‘rubata’, capace di influenzare il costume, le mode e talvolta di determinare il destino stesso di colui o coloro che di quelle immagini sono i protagonisti”. Così definisce Emanuele Chieli, il Presidente di CAMERA, la mostra che domani apre a Torino.

Una grande mostra in cui ci sono i ricchi e famosi, e anche quelli che avrebbero voluto esserlo – anticipa Walter Guadagnini che di CAMERA è il Direttore. “C’è la Via Veneto degli anni Sessanta, con la sua incredibile fauna, ma ci sono anche figure come Brigitte Bardot, Jackie Kennedy Onassis, Lady D, Silvio Berlusconi, paparazzati in situazioni private che forse avrebbero preferito non veder ‘messe in piazza’”.

La mostra si concentra su un particolare fenomeno che ha assunto un ruolo fondamentale nell’intera storia della fotografia italiana e internazionale, investigandone le origini dagli anni Cinquanta fino agli sviluppi nell’immaginario contemporaneo.E’ un percorso visivo sulla pratica della cosiddetta fotografia “rubata”, attraverso cui è possibile ricostruire momenti storici e fenomeni di costume, in una continua riflessione sui ruoli e le funzioni della fotografia.

il cuore della mostra è il cinema anni 50, in cui sono raccolte numerose immagini dei grandi protagonisti del   fra cui Tazio Secchiaroli, Marcello Geppetti, Elio Sorci, Lino Nanni, Ezio Vitale. Qui, si ricostruisce il clima visivo e culturale nel quale queste immagini sono nate e hanno circolato. Il contesto privilegiato è quello della famosa Roma di Via Veneto e della Dolce Vita, che permette un’immersione nella società e nel costume di quegli anni attraverso, alcune fotografie ormai divenute icone e altre riscoperte e riunite per questa occasione. Sfilano i protagonisti di quella indimenticabile stagione, da Anita Ekberg ad Ava Gardner, da Michelangelo Antonioni a Federico Fellini, da Walter Chiari a Richard Burton e Liz Taylor, da Sofia Loren a Brigitte Bardot per non citare che i più noti

 

La mostra non si ferma a questa rievocazione, ma procede negli anni successivi con tematiche rinnovate in seguito ai mutamenti della società e degli stessi mezzi d’informazione. Compaiono sulla scena altri personaggi, le situazioni si fanno più scabrose, il gusto della sorpresa e dell’assalto che caratterizzava i Paparazzi si trasforma in uno sguardo da lontano, più voyeuristico.  “Il cambiamento radicale nella comunicazione parte con l’avvento del digitale che muta ancora una volta il panorama di questo “genere”; allo stesso tempo si modificano anche i soggetti sul palcoscenico della realtà, poiché non sono più tanto gli attori a catalizzare l’attenzione dei fotografi, ma le figure del potere, politico e non solo”, chiosa Francesco Zanot che con Guadagnini cura la mostra.

Arrivano i Paparazzi! è inoltre punteggiata dai lavori di alcuni autori contemporanei che hanno preso spunto dall’immaginario dei Paparazzi e riflettuto sulla loro pratica, portandola al confine tra finzione e realtà.

L’inglese Alison Jackson ha realizzato alcune immagini nelle quali sono ricostruiti scatti apparentemente rubati a personaggi celebri come Marilyn Monroe e la stessa Lady Diana, in un gioco di inganni e specchi che lascia lo spettatore stupito, interdetto e divertito. La mostra si conclude con un ampio progetto di Armin Linke, tra i protagonisti della fotografia contemporanea, che ha lavorato sull’archivio di Corrado Calvo, moderno paparazzo reso celebre dalle sue istantanee sulle vacanze di Berlusconi.

Silvia GALLI