Gli amici sono la famiglia che ti scegli. Recita un adagio a cui spesso ricorriamo quando ci fermiamo un attimo a pensare all’importanza che occupano nelle nostre vite. Sono una risata. Uno di quei pochi momenti in cui possiamo toglierci una delle tante maschere che si indossano per vivere nella società ed essere noi stessi. Gli amici ci sono quando vinci. E ci sono quando cadi. Ci sono sempre. E capiscono anche quando hai bisogno di stare lontano dal mondo. Insomma, gli amici sono la più bella invenzione dopo il gelato al cioccolato. Anche per questo quando si tratta di viaggiare, capita di preferire farlo insieme ad un amico o ad un gruppo di amici, che si sia o non si sia in coppia. Non a caso, il fenomeno del buddy tripping, all’estero ma anche in Italia, continua a crescere sempre di più.

Buddy Tripping, che cosa significa?

Ma che cosa significa buddy tripping? Letteralmente viaggiare in compagnia dei propri amici ed amiche. Un fenomeno, come dicevamo, che continua a crescere sempre di più. Nello specifico, secondo un’indagine condotta da PiratinViaggio, la piattaforma italiana del gruppo HolidayPirates Group, in Italia un viaggiatore su quattro ha in previsione un buddy trip, con picchi per la Gen Z (50%) e i Baby Boomer (40%). Gli amici e le amiche sono i compagni preferiti per le vacanze dal 36% degli intervistati, in crescita di oltre 10 punti percentuali rispetto ad una ricerca della piattaforma del 2022 (25%). A differenza di queste due generazioni, chi non sarà orientato al buddy tripping è la coorte della Gen X che sceglie i componenti della famiglia come propri compagni di viaggio per i viaggi estivi.

Dove e cosa?

Indipendentemente dalle preferenze ed esigenze individuali, le vacanze con i propri amici e amiche si svolgono per tutte le generazioni al mare per oltre il 50% delle persone intervistate (53%): più specificatamente, la combo con il relax è al primo posto con il 24% delle scelte a cui segue l’avventura con il 17% e la cultura con il 12%. Sebbene il mare sia il vincitore indiscusso, le visite alle città d’arte si difendono bene conquistando il 38% delle preferenze (con un picco che raggiunge il 41% per i Baby Boomer). Tra le attività più apprezzate durante questa tipologia di viaggi, ci sono esperienze insolite e “out of box” (42%), seguite da sfizi eno-gastronomici come per esempio, degustazioni (39%) e party (38%). Queste percentuali crescono nettamente per i GenZer (rispettivamente al 60%, al 45% e al 48%).

Buddy tripping: contro

Certo nel buddy tripping esistono pro e contro. Durante le vacanze, infatti, il dover vivere a stretto contatto con i propri amici ed amiche fa spesso emergere lati inaspettati del carattere e delle abitudini delle altre persone, che potrebbero creare malumori ed attriti. Lo conferma il fatto che tra le caratteristiche che maggiormente infastidiscono i viaggiatori in un buddy trip sono i tempi eccessivamente lunghi di preparazione (con il 50% delle preferenze). Leggermente inferiori, ma significative sono le quote di persone che mal sopportano la diversa attitudine verso il budget (28%) e le abitudini alimentari degli amici e delle amiche come, per esempio, la poca apertura verso il cibo locale (23%). Inoltre, tra gli altri fattori che incidono negativamente sulle vacanze quando le si condivide con gruppo più esteso di amici e amiche troviamo il ritardo (58%), l’incapacità di adattarsi (56% che cresce al 64% per la Gen Z) e l’egocentrismo (25%).

Parola magica: flessibilità

D’altro canto, secondo lo studio di PiratinViaggio, l’amico/a ideale in vacanza è, per i viaggiatori appartenenti a tutte le generazioni, una persona flessibile, spensierata e indipendente: la capacità di scendere a compromessi ha infatti ottenuto il 65% di preferenze e viene ritenuta imprescindibile per la buona riuscita della vacanza. Non da meno sono la voglia di divertirsi e di affrontare il viaggio con leggerezza e spensieratezza (51% con un picco che arriva al 61% per la generazione più giovane) e l’indipendenza dei propri compagni di viaggio (40%, ma scelta solamente dal 33% dei viaggiatori Baby Boomer).

Buddy tripping: amici per sempre, ma solo se si superano le vacanze

Se è vero che vivere un viaggio comune consente di condividere esperienze e ricordi unici (come confermato dal 78% del campione) e di amplificare le emozioni (per il 45% dei rispondenti), è altrettanto vero che la metà dei rispondenti dichiara di aver avuto almeno un’esperienza negativa con amiche/amici in vacanza (48%). Tuttavia, solamente il 9% degli intervistati ha interrotto un rapporto d’amicizia a causa di un viaggio finito male, mentre il 19% ha visto il legame raffreddarsi. In questi casi, i motivi sono attribuiti principalmente alla scoperta di aspetti di difficile accettazione in merito al carattere dell’amico/a (49%) e ad un atteggiamento egoistico (28%).

Flirt e amicizia in vacanza: possono coesistere?

Sebbene si possa pensare che i flirt durante una vacanza all’insegna dell’amicizia possano essere causa di conflittualità, in realtà per quasi 9 rispondenti su 10 non ci sarebbe nessun problema se il proprio amico o amica decidesse di vivere un’avventura amorosa durante la vacanza insieme. Più specificatamente, di questi il 52% sarebbe assolutamente neutrale, il 22% li accetterebbe solo se non si è in viaggio in due (opzione scelta dal 31% della Gen Z) e il 13% accetterebbe la situazione solo a patto di fare nuove amicizie ed organizzare attività di gruppo. Infine, la quasi totalità dei viaggiatori sostiene che da viaggi tra amici e amiche non è mai nata una storia d’amore (85%).

P.P.