Fragile e folle, come Claudia ne “L’Avventura”, algida ed elegante, come Vittoria ne “L’Eclisse”, emancipata e scatenata come Assunta ne “La ragazza con la pistola”. Monica Vitti ha vissuto mille vite, ha prestato il volto a donne così diverse tra loro ma tutte accomunate dal desiderio, la forza e il coraggio di essere donne fino in fondo. Ottanta anni appena compiuti, la “musa dell’incomunicabilità”, come è stata ribattezzata dal suo mentore, Michelangelo Antonioni, è una delle ultime grandi dive del nostro cinema.
Attrice drammatica e mattatrice della commedia all’italiana al tempo stesso, la Vitti, al secolo Maria Luisa Ceciarelli, debutta a teatro giovanissima, ne “La Nemica” di Niccodemi. E’ Antonioni, che affascinato dal suo carisma e dalla sua voce, così unica e inconfondibile, la sceglie per affidarle la parte della ricca e annoiata Claudia, al fianco di Fabrizio Ferzetti, ne “L’Avventura”. Poi “La Notte” e “L’Eclisse”, la perfetta trilogia dell’incomunicabilità, fino a che Antonioni, suo compagno sul set ma anche nella vita, non decide di trasformarla in una borghese nevrotica e asfissiante nel “Deserto rosso”.
Sarà però un altro regista a mettere a fuoco e far esplodere la verve comica innata della Vitti. Mario Monicelli la sceglie nel 1968 per la sua “Ragazza con la Pistola”. Nel film, Monica è una ragazza siciliana che va a Londra per vendicarsi dell’uomo che l’ha “disonorata”, salvo innamorarsi poi della libertà e dell’emancipazione femminile e si trasforma in una “ragazza yè yè”.
Una voce inconfondibile, sguardo magnetico e una duttilità che le ha sempre permesso di passare con disinvoltura da personaggi ironici a ruoli intensi e drammatici. Eccola allora al fianco di Alberto Sordi, in “Amore mio aiutami” e “Polvere di stelle”, e poi ancora, contesa tra Marcello Mastroianni e Giancarlo Giannini in “ Dramma della gelosia – Tutti i particolari in cronaca” di Ettore Scola.
Nel 1990 Monica gira “Scandalo segreto” il primo film che a vede impegnata anche dietro la macchina da presa. Una pellicola omaggio alla settima arte, il cinema, che ha così tanto caratterizzato la sua vita, e che oggi può guardare solo da lontano, dopo che dal 2000 si è ritirata dalle scene a causa di una malattia degenerativa che l’ha colpita. E ora, come una spettatrice curiosa, osserva il mondo dal suo attico affacciato su Piazza del Popolo, accanto al marito Roberto Russo, il fotografo sposato nel 2000.
Il Festival Internazionale del Film di Roma ha deciso di renderle omaggio con una mostra fotografica e un volume che ripercorrono il suo grande talento. Anche se Monica non sarà presente sul red carpet del Festival, la sua inconfondibile voce riecheggerà nelle due pellicole proiettate per l’occasione: “ Dramma della gelosia – Tutti i particolari in cronaca” e “Scandalo segreto”, l’ultimo suo lavoro. Buon compleanno, Monica!
Alessia Casiraghi