“Solo una zia può amarti come una mamma, mantenere un segreto come una sorella, parlarti come una vera amica e darti un calcio nel sedere quando serve.”
In questo aforisma sta il concetto di zii e il motivo per cui, a buon diritto, si meritano la giornata che si celebra domenica: la giornata mondiale degli zii.
Vivono in una dimensione speciale, perché sono adulti di riferimento. Ma senza il carico di responsabilità che pesa sui genitori. E senza la severità, acquisita con il tempo e l’età, di certi – non tutti –nonni.
Del loro ruolo fondamentale nell’educazione dei bambini è convinta la scrittrice americana Melanie Notkin che, dopo aver pubblicato sul tema il bestseller “Otherhood” e coniato il termine Punks (acronimo di Professional Aunts No Kids), nel 2009 ha lanciato una giornata di festa dedicata alla auntie professionista: il 26 luglio
Inizialmente pensata al femminile dalla Notkin, intendendo una donna single benestante che non ha figli, ma il concetto è declinabile anche per gli uomini.
Si parla molto dei nonni che sono inestimabili fonti di affetto e di educazione, ma anche gli zii hanno un proprio ruolo ritagliato per sé.
Gli zii spesso sono le persone con cui i bambini o più spesso gli adolescenti, si confidano, sono dunque una buona risorsa per capire come i bambini stanno davvero.
“La figura ideale per i bambini è infatti la zia o lo zio single senza figli, a casa dei quali si può tirare tardi. E dove non mancano mai coccole e vizi”, sostiene l’autrice del testo.
Gli zii e le zie sono fratelli o sorelle dei genitori, ma ci piace pensare a una categoria diversa, quella degli zii d’elezione che sono gli amici o le amiche dei genitori, single o accoppiati non importa, con o senza figli.
Gli zii d’elezione, ci piace pensarli come gli adulti che i bambini (e i genitori) scelgono, non per legami di sangue ( o non solo) ma per legami più profondi, quelli del cuore.
D’altronde, se gli amici sono la famiglia che ti scegli gli zii d’elezione possono non farne parte?
Silvia GALLI