Da parecchi anni, ormai, la Zeta-Jones combatte contro un disturbo bipolare. Il risultato? RICOVERATA: titolano i giornali scandalistici rimbalzando da un Continente all’altro.
A pochissimi giorni dall’apparizione sul red carpet dell’Anniversary Chaplin Award Gala di New York in cui si è mostrata comunque scintillante ed in gran forma (qui a destra), Catherine ha deciso di sottoporsi ad una terapia di 30 giorni all’interno di un’apposita struttura sanitaria.
“Catherine è entrata, di sua iniziativa, in un struttura sanitaria” – ha detto la sua portavoce, Sarah Fuller, in una e-mail alla France presse, ed ha aggiunto- “Catherine aveva precisato in passato che si sarebbe sottoposta a cure periodiche per gestire nel modo migliore le sue condizioni di salute”.
“Era il periodo giusto per farlo in mezzo a due suoi progetti lavorativi. Questa scelta è stata ponderata ed è stata pianificata“, è stato il commento di una gola profonda vicina alla coppia.
Era il 2011 quando l’attrice faceva coming out descrivendo il suo problema. Oggi la notizia pare stridere non solo con la sua immagine di bellissima di Hollywood, ma ancor di più con il ruolo di psicoterapeuta nel suo ultimo film in uscita, “Effetti Collaterali“, per la regia di Steven Soderbergh.
Quasi una “pena del contrappasso” che ben si confà al clima di depressione, ambiguità, psicofarmaci sopra il quale si muove la macchina da presa del movie, nelle sale domani.
E rimpiangiamo un po’ la “psicopatica” ma tanto simpatica Joe Roth de “I perfetti innamorati” in cui la Zeta Jones interpretava la perfida primadonna di Hollywood pronta a schiavizzare la sorella (Julia Roberts) e a manipolare come un burattino l’ex marito (John Cusack). Quella era solo finzione, qui in gioco c’è la vita vera.
Paola PERFETTI
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