Abbiamo letto tante volte su consigli ed eventuali risposte da dare durante un colloquio di lavoro. Ci siamo fatti un’idea di quali potrebbero essere le domande ‘trabocchetto dell’intervistatore’ ma non sempre sappiamo fare noi le domande giuste.
Sappiamo anche quali sono le domande che non dovremmo mai sentirci fare, tipo: “Ha intenzione di fare figli” o “è sposata?” ma questo è un altro discorso.
La festa dei lavoratori si è appena conclusa e leggendo un articolo sul New York Times ci siamo fatti ispirare da dei consigli pubblicati qui.
Quali sono le domande da fare a chi ci intervista per capire meglio dove andremo a lavorare e cosa ci si aspetta da noi? Dobbiamo dimostrarci brillanti e non rischiare di fare brutte figure, ecco delle linee guida da tenere sott’occhio per ottenere il massimo dalla ricerca del nostro lavoro dei sogni:
1 – Come misurerai il successo di questa posizione lavorativa?
Ovvero che criteri verranno utilizzati per capire se il lavoro che eventualmente saremo chiamati a fare sarà bene eseguito oppure no? Non sempre ci sono in ballo solo i numeri attraverso cui è facile capire se stiamo andando bene dunque è bene capire quali sono i criteri che l’azienda adotta per ‘giudicare il lavoro eseguito’.
2 – Quali sono alcune le sfide che bisogna affrontare in questo lavoro?
A volte il ‘job title’ è diverso o non è chiarissimo perché anche se sulla carta si tratta della stessa mansione per un’azienda vuol dire una cosa, per un’altra azienda il compito comprende anche altri dettagli, insomma focalizzarsi sull’obiettivo giusto è decisamente una chiave per ottenere il successo sperato. Ci sono particolari esigenze, budget limitati, visioni particolari, dinamiche sconosciute? La risposta a questa domanda potrebbe aiutarvi a capire meglio l’azienda in cui vi troverete a lavorare.
La giornalista Alison Green che è esperta di questa tematica insiste sul fattore del successo con la terza domanda.
3 – Ripensando alle persone che hanno già fatto questo lavoro cosa differenzia quelli bravi da quelli davvero bravi?
Non è difficile immaginare che una persona addetta alla selezione del personale preferirebbe trovare un candidato molto bravo piuttosto che uno passabile o bravino. Questa domanda vi permetterà di capire meglio quali sono le ‘skills’ importanti per quella azienda e dimostrerete nello stesso tempo di puntare all’eccellenza.
4- Quando mi farete sapere?
Ovvero chiedete quando saprete l’esito del colloqui, se vi telefonano e quando o se vi manderanno solo una mail per dire ‘sarà per la prossima volta’. Insomma non abbiate paura a chiedere quando avrete risposta altrimenti l’ansia e la voglia di sapere non lasceranno in pace per giorni.
Martina ZANGHI’
Photocredit: Minneapolis and St. Paul Newspaper Negative collection, 1943