Ci siamo, è tornato il momento di viaggiare, o almeno di progettare qualche viaggio a breve termine. Che cosa c’è di meglio che immaginare un viaggio  a New York, NYC per gli amanti degli acronimi o  Grande Mela?

Tra l’altro sapete perché si chiama Grande Mela? L’espressione fu resa popolare negli anni venti del XX secolo dal cronista sportivo John J. Fitz Gerald.   Il termine fu riproposto sul quotidiano The Morning Telegraph dal cronista sportivo che si riferiva all’ippodromo di New York, volendolo intendere come “il sogno di qualunque giovanotto che cavalchi”. Negli anni settanta il soprannome fu reso ulteriormente popolare da una campagna di promozione turistica della città. Nel 1997 il sindaco Rudolph Giuliani, per rendere omaggio al giornalista che aveva reso famoso il soprannome, battezzò “Big Apple Corner” l’angolo tra la West 54th Street e Broadway, dove John J. Fitz Gerald aveva abitato.

A New York vale la pena andare anche solo per respirarne il clima vivace, ma  proviamo a pensare a qualche itinerario insolito da percorrere.

Ad esempio andiamo a scoprire NYC e i suoi musei.

Se ne contano 115, ma probabilmente mentre stiamo scrivendo sta aprendo il cento sedicesimo. Oltre ai classici Metropolitan, Guggheneim e MoMa ne troviamo di ogni genere e specie.
Qualche esempio?

Il museo dei gangster americani 

Un museo che mostra come la nascita della malavita organizzata americana non risalga agli anni del proibizionismo, ma molto prima, anche prima della Guerra di Indipendenza americana. Quando i Padri Fondatori insorsero contro gli inglesi per continuare tranquillamente nei loro contrabbandi di merci e di schiavi e nella loro famigerata tassa del Tè. Viene fatta luce, ovviamente anche su tutte le varie stragi da quella di San Valentino in poi. Insomma un museo, davvero intrigante

MMUSEUM

Il museo più piccolo del mondo, allestito in un montacarichi in disuso, ma non per questo meno interessante di altri. Creato da due registi con la passione per oggetti banali e stravaganti che portano con sé una storia da raccontare.

Il museo delle girl scout 

Un museo che celebra le gesta della sezione femminile degli scout e tutto il materiale raccolto fin dagli inizi dell’associazione.

New York non è solo questo, ma è anche questo.

Silvia GALLI