Poco importa che all’interno del film ci siano anche rivelazioni piuttosto scandalose sull’inizio della sua carriera. Poco importa se gli esordi di quello che è uno dei protagonisti del calcio più belli, ricchi, famosi e pagati del mondo comprendono il sollazzarsi in uno spogliatoio di fronte ad un calendario il cui protagonista è un uomo e non una donna come ci si aspetterebbe: David Beckham ne esce comunque pulito e naturalmente vincente.
In The Class of ’92, documentario inglese che tratta dei talenti che hanno portato all’apice il Manchester United negli anni novanta, David e altri cinque campioni – Nicky Butt, Gary Nevill, Phil Nevill, Paul Scholes e Ryan Giggs – raccontano gli esordi, la carriera, i compromessi e le problematiche sportive senza falsi pudori. David ha dichiarato di essersi davvero divertito a interpretare sé stesso e a raccontarsi, ma esclude di tornare sul grande schermo perché quello che ha sempre voluto dalla vita è giocare per l’Inghilterra, un sogno che la vita non gli ha certo negato. Il fatto che abbia ricevuto persino di più lo fa ritenere un privilegiato e… non si può che concordare con lui.
In forma smagliante, David si è presentato al red carpet della prima accompagnato da quasi tutta la sua famiglia: erano presenti la sempre impeccabile Victoria insieme a Brooklyn Joseph, Romeo James e Cruz David, i tre maschietti di casa. Mancava all’appello solo la piccola Harper Seven, ancora troppo piccina per assistere senza fare i capricci ad un film al cinema. Per la famiglia Beckham è un momento d’oro: mentre David presenta il film – e incassa per il ruolo interpretato e per le interviste – e prende in considerazione l’idea di divenire proprietario di una sua squadra di calcio, Victoria si occupa delle sue più che redditizie linee di abbigliamento e della ristrutturazione della loro nuova “casetta”: un palazzo di cinque piani che secondo le indiscrezioni sarà una delle residenze più lussuose e invidiate d’Inghilterra.
Caterina DAMIANO