A Balmoral in quello che è stato per tutta la vita il suo buen retiro, si è spenta oggi pomeriggio, la più grande, forse l’unica vera testimone dell’ultimo secolo: la regina Elisabetta.
Da Eisenhower a Biden, passando per Kennedy e Nixon. Dalla guerra fredda alla globalizzazione. Da Churchill alla Brexit.
Gli indizi c’erano tutti, a partire da quel sussurro percepito alla BBC in tardissima mattinata, “London Bridge has fallen” il codice da usare in caso di morte della Regina. Ma non solo.
Il sito dell’emittente da rosso diventato nero, ma, soprattutto i familiari che sono accorsi al castello in Scozia, come si dice, senza por tempo in mezzo. Tutti i siti con notizie in aggiornamento.
Fino alle 19,30 ora italiana, quando la bandiera a Buckingham Palace è scivolata a mezz’asta e il giornalista delle BBC, già dal pomeriggio in cravatta nera, ha dato l’amara notizia.
«Sua Maestà la Regina è morta pacificamente nel pomeriggio di oggi», si legge nel messaggio che la casa reale inglese ha pubblicato su twitter.
Mentre ai cancelli di Buckingham Palace, come da tradizione è stato affisso il cartello con la dichiarazione delle morte della regina.
Sono passati pochi minuti e il Re, Charles III ha pubblicato un messaggio sulla morte della madre.
«La morte della mia amata madre, Sua Maestà la Regina, è un momento di enorme tristezza, per me e per tutti i membri della mia famiglia.
Piangiamo profondamente la morte di una sovrana, e di una madre, tanto amata.
So che la sua perdita sarà profondamente sentita in tutto il Paese, il Commonwealth, e da innumerevoli persone, in tutto il mondo.
Durante questo periodo di lutto, e di cambiamento, io e la mia famiglia avremo il sostegno che deriverà dalla consapevolezza del rispetto, e dal profondo affetto, che ha sempre circondato la Regina».
Una donna dura, volitiva estremamente rispettosa del proprio popolo e con un senso del dovere fuori dal comune. L’aveva detto a 26 anni, durante l’incoronazione, e ha mantenuto la promessa fino all’altro ieri, quando ha sostenuto l’investitura di Lizz Truss, il nuovo primo ministro.
“Io dichiaro davanti a voi tutti che tutta la mia vita, sia essa lunga o breve, sarà dedicata al vostro servizio e al servizio della nostra grande famiglia imperiale a cui tutti apparteniamo.”
Era stanca, indebolita, con vistosi lividi sulle mani, malferma sulle gambe, eppure non è venuta meno ai suoi doveri. Con un sorriso e con la lucidità a cui ci aveva abituati.
E’ stata in grado di sostenere i cambiamenti, soprattutto negli ultimi anni, ha ammorbidito le proprie vedute investendo la nuora Camilla del ruolo di regina consorte. Una scelta che solo pochi anni fa sarebbe sembrato fantascienza.
Lei che non aveva permesso alla fragile sorella Margaret di sposare Lord Townsend, lei che aveva quasi imposto, pentendosi poco dopo, Diana Spencer a suo figlio Charles. Lei che ci piace ricordare insieme all’orso Paddington a celebrare il suo Giubileo di platino o originalissima Bond girl all’inaugurazione dei Giochi Olimpici del 2012.
96 anni. 70 anni spesi come Regina. Una guerra mondiale. Quattro figli. Un regno da governare.Un numero indefinito di scandali da cui ne è uscita sempre. Con le ossa rotte solo una volta, nel 1997, dopo la morte di Lady Diana. Questo e molto di più era la Regina Elisabetta II.
Forse avrebbe dovuto abdicare, lasciando a Charles il trono con qualche anno di anticipo. Non è stata in grado. Non ha voluto tradire quella promessa. Fino all’ultimo con stoica attitudine.
E ora? Mentre piangiamo una grandissima donna, andiamo avanti.
London Bridge has Fallen down.