La festa della mamma di domenica 10 maggio avrà un sapore diverso a seconda del Paese in cui una mamma vive.
Se, infatti, in Europa si celebrerà con abbracci, coccole, biglietti affettuosi e qualche dolce regalo, in Africa probabilmente neppure si sa che, qui da noi, esiste una giornata dedicata alle mamme, perché lì il pensiero principale è spesso la sopravvivenza, che non lascia spazio a parole leggere o fiori da annusare.
A testimoniare come il mondo sia diviso in due c’è anche l’ultimo rapporto di Save the Children sullo Stato delle Madri nel Mondo 2015.
Ogni anno viene analizzata la condizione delle mamme e dei loro piccoli nel mondo, prendendo in considerazione 179 nazioni e, anche questa volta, il gap è enorme, e le possibilità di ridurlo sono minime.
La classifica viene stilata considerando semplici indicatori relativi al livello di salute e istruzione della donna, senza tralasciare la situazione economica, politica e sociale del paese.
Ovvio che, nella top ten, rientrino i Paesi più evoluti, e quelli maggiormente family friendly, che vedono emergere la Scandinavia. Prima è, infatti, la Norvegia, che ha scalzato la Finlandia, quest’anno arrivata seconda. Seguono Islanda, Danimarca, Svezia, Olanda, Spagna, Germania, Austria e Belgio.
L’Italia è al dodicesimo posto, scesa di una posizione rispetto al 2014, consapevole che si potrebbe, e si dovrebbe, fare di più, pensando poi alla valenza che le mamme italiane hanno nella cultura e tradizione nostrane.
Fanalini di coda sono, ahimè, i Paesi dell’Africa sub-sahariana con la Somalia che si conferma ultima, preceduta da Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centro Africana, Mali, Niger, Gambia, Costa d’Avorio, Ciad, Guinea Bissau, Sierra Leone e Haiti.
Vera MORETTI