I due si incontrano per caso in un ufficio dell’Eiar a Roma: lei, trasferitasi nella capitale col sogno di diventare attrice, interpreta il personaggio di Pallina della trasmissione radiofonica “Terziglio”, lui è il ventiduenne autore di testi. La invita a pranzo perché sta cercando la protagonista per un film, sceglie un ristorante di lusso e Giulietta, piena di speranza, resta così impressionata da confidare alla zia di avere conosciuto uno sceneggiatore ricco, lui invece resta impressionato dalla conversazione che intrattengono, confesserà all’amico Riccardo Geleng: “è un peperino piccolo piccolo, mi piace tanto, mi fa tanto ridere”.
Chi conosce il cinema di Federico Fellini, conosce anche la passione per le donne formose piene di curve e i seni grossi che trovano la massima celebrazione nel personaggio della Saraghina in “Otto e mezzo”, Giulietta è l’esatto opposto di quel tipo di maggiorata di gran moda nel cinema italiano. Eppure nonostante le plateali scappatelle di Federico, note a tutti e raccontante sostanzialmente anche al cinema (in “Giulietta degli spiriti” su tutti), lui tornerà sempre da lei, il porto sicuro in cui il tormentato regista visionario trova serenità e dolcezza.
I due si sposano il 30 ottobre del 1943 nella Roma occupata dai nazisti: alla coppia basta attraversare il pianerottolo per andare a casa di un anziano monsignore prelato che celebra l’intima cerimonia; lei, dopo avere cucinato insieme alla zia per tutta la notte, indossa un semplice tailleur. I festeggiamenti sono modesti: una fetta di crostata e via, si va al varietà dove un giovane Alberto Sordi presenta e rende omaggio agli sposi. Nove anni dopo Fellini, Masina e Sordi si ritroveranno tutti sul set del capolavoro di esordio del regista: “Lo sceicco bianco”. Quello di Cabiria è il primo dei personaggi che Federico creerà per il suo dolce peperino, l’ultimo sarà Amelia di “Ginger e Fred” nel 1985. Quando nel 1993 gli viene consegnato ancora una volta un Oscar, stavolta alla carriera, a lei riconoscerà il ruolo di angelo custode in una vita fatta di eccessi, di scorribande notturne in compagnia di una banda di intellettuali amici, di tormenti artistici, di momenti difficili come la morte del figlio neonato: “A chi dedico il premio? Faccio soltanto il nome di un’attrice, che è anche mia moglie. Grazie, cara Giulietta. E per favore: smettila di piangere!”. Fellini morirà il 31 ottobre 1993, Giulietta appena 5 mesi dopo.
Andrea VIGNERI
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