Si apre la 77ª edizione del Festival di Cannes 2024, che arriverà al culmine il 25 maggio con la prestigiosa assegnazione della Palma d’Oro, uno dei riconoscimenti più ambiti nell’ambito del cinema internazionale. Quest’anno, l’attenzione si concentra sull’impronta marcatamente americana dell’evento, non solo per la selezione dei film in concorso e fuori concorso, ma anche per i prestigiosi riconoscimenti assegnati durante le cerimonie di apertura e chiusura.

Palma d’oro 2024 a Maryl Streep e George Lucas

Alla cerimonia inaugurale, infatti sarà conferita la Palma d’Oro onoraria alla carriera all’acclamata attrice statunitense Meryl Streep, all’apice di una carriera lunga e illustre, con i suoi 74 anni.  “Sono immensamente onorata di ricevere la notizia di questo prestigioso premio. Vincere un premio a Cannes, per la comunità internazionale degli artisti, ha sempre rappresentato il massimo traguardo nell’arte della cinematografia. Trovarmi nell’ombra di coloro che sono stati precedentemente onorati è allo stesso tempo umiliante ed emozionante. Non vedo l’ora di venire in Francia per ringraziare tutti di persona questo maggio!” ha dichiarato Meryl Streep.

Mentre la cerimonia di chiusura vedrà lo stesso prestigioso riconoscimento consegnato al regista e sceneggiatore statunitense George Lucas, celebre creatore delle epiche saghe di “Star Wars” e “Indiana Jones”, che festeggerà i suoi 80 anni. “Il Festival di Cannes ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore” – rivela Lucas – “Sono rimasto sorpreso ed euforico quando il mio primo film, THX-1138, è stato selezionato per essere proiettato sulla Croisette nel 1971. Da allora, sono tornato al Festival in molte occasioni in vari ruoli come scrittore, regista e produttore. Sono davvero onorato di questo speciale riconoscimento che per me significa moltissimo”.

L’edizione di quest’anno si preannuncia come un festival più animato e politicizzato del solito, con vari fattori che contribuiscono a rendere l’atmosfera intensa e carica di tensione. Tra questi, le vicende legate al conflitto in corso a Gaza, le influenze del movimento #MeToo nel contesto francese e le minacce di uno sciopero da parte degli addetti ai lavoratori.

La giuria del 77esimo Festival di Cannes 2024

La giuria del 77esimo Festival di Cannes 2024, presieduta da Greta Gerwig (regista di Barbie ndr), sarà composta dalla sceneggiatrice e fotografa turca Ebru Ceylan, dall’attrice americana Lily Gladstone, dall’attrice francese Eva Green e dalla regista e sceneggiatrice libanese Nadine Labaki, oltre al regista e sceneggiatore spagnolo Juan Antonio Bayona, il nostro Pierfrancesco Favino, il regista giapponese Kore-eda Hirokazu e l’attore e produttore francese Omar Sy.

La Giuria avrà l’onore di assegnare la Palma d’oro a uno dei 22 film in concorso, dopo Anatomia di una caduta di Justine Triet, presentato dalla Giuria di Ruben Östlund, nel 2023. I vincitori saranno annunciati sabato 25 maggio alla Cerimonia di Chiusura.

Film e serie di cui sentiremo parlare

In concorso per la Palma d’oro del Festival di Cannes 2024 ci sarà anche Paolo Sorrentino con Parthenope (una co-produzione Italia-Francia, con i diritti americani appena presi dalla società mida A24). La protagonista è una giovane bellissima, sfrontata, infelice, antropologa della vita che vuole provare tutto. Una simbologia che rimanda alla città natale di Sorrentino, Napoli, simbolo femminile, trasfigurazione della città in cui ogni cosa, l’alto e il basso, da sempre si mescolano e convivono.

Valeria Golino sarà fuori concorso in veste di regista con la serie L’arte della gioia ispirata all’omonimo romanzo postumo di Goliarda Sapienza. Fulcro della narrazione Modesta, una giovane ragazza che abita, insieme alla madre e a una sorella disabile, in un remoto e impoverito villaggio della Sicilia nei primi anni del Novecento. Il contesto in cui è cresciuta, caratterizzato da chiusura e rigidità patriarcale, assume un ruolo cruciale nel delineare il percorso di scoperta e crescita della protagonista, alle prese con desideri e aspirazioni che contrastano nettamente con quelli che sembravano essere i suoi destini prefissati. Lungo questo percorso, i confini tra il lecito e l’illecito si fanno sempre più sfumati, ma emerge gradualmente una conquista del diritto al piacere e alla gioia.

Ad aprire il Festival quest’anno The Second Act, di Quentin Dupieux con Léa Seydoux e Louis Garrel, fuori concorso. Racconta la storia di Florence, una giovane donna innamorata che vuole presentare David, l’uomo che vorrebbe come fidanzato, a suo padre Guillaume. David però non è attratto da Florence, anzi il suo intento è quello di gettarla tra le braccia del suo amico Willy. I quattro personaggi si incontrano in un ristorante in mezzo al nulla. Il film è costruito su una nuova mise en abyme, una narrazione nella narrazione, una modalità di racconto molto efficace che Dupieux ha già adoperato in altri suoi film.

Il film più atteso però è di certo Megalopolis di Francis Ford Coppola. Il colossal racconta la storia di una città distopica e di due persone che vogliono cambiarla, un architetto progressista, Adam Driver e un sindaco conservatore, Giancarlo Esposito. Per finanziarlo, Coppola ha investito personalmente 120 milioni di dollari.

MaZ
Photocredit cover: Shochiku Co., Ltd. – Rhapsody in August by Akira Kurosawa (1991) / Graphic creation © Hartland Villa

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