Kim Kardashian, Beyoncé, Chiara Ferragni… Franca Leosini non teme nessuno. Forse perché a lei di diventare fenomeno del web non è mai importato. Non ha fatto nulla per diventarlo. Ma è successo così, in maniera fisiologica e naturale. Protagonista indiscussa della trasmissione di Rai3 Storie maledette, che continua a registrare record di ascolti su record di ascolti, la Leosini sciorina perle di saggezza che diventano motti, meme, gif, frasi da postare e ripostare su qualsiasi social network vi venga in mente.
Il suo stile inconfondibile, il suo linguaggio aulico, forbito, elegante, con accenti pop, sempre di grande effetto, hanno fatto sì che Franca Leosini divenisse indiscussa star 2.0, un mito da venerare, dea dei Leosiners (così si chiamano i suoi fan) che esprimono nei suoi confronti parole adoranti e che a lei hanno dedicato una pagina Facebook che raccoglie le sue frasi più memorabili. Il successo del programma e della sua conduttrice se da una parte ribadisce il macabro interesse degli italiani verso tristi vicende di cronaca nera dall’altro pone in evidenza, soprattutto in rete, l’attenzione verso un linguaggio lontano da certi schemi della televisione, che coniuga attitudine pop a stile forbito. Noi abbiamo scelto le frasi, se così possiamo dire, più d’impatto, raccolte durante le prime due puntate del programma incentrate sull’omicidio di Sarah Scazzi, che vi proponiamo di seguito:
– “In quell’italiano un po’ abborracciato”.
– “Niente cuori. Solo ardori lombari“.
– “Giù come ruspe a spianare sentimenti e valori”.
– “La notiziola ghiotta che in breve era circolata a fiato marcio”.
– “Quaranta come una buia quaresima“.
– “Lei è un’attrice e se è così, il teatro ha perso un gran talento”.
– “Ivano Russo affama ancora le sue notti?”.
– “Lei, diciamolo, non era una libellula”.
– “Ginnastica da camera da letto”.
– “Quel garage arruffato e impataccato, regno di suo padre”.
– “In quella notte volarono biancheria e sogni“.
– “La chiacchiera di questa passioncella girava per Avetrana più dei mezzi pubblici”.
– “La vanità ha l’articolo femminile, ma è più maschile”.
– “Del senno di poi sono piene le fosse”.
– “I più grandi amori si annunciano in un modo solo. Appena lo vedi dici: «Chi è questo stronzo?»”.
– “Cosa faceva oltre a stendere i crateri di cellulite delle sue clienti ad Avetrana?”.
– “Frenando i suoi ardori lombari, si rinforcava le mutande”.
– “Lei era sentimentalmente genuflessa”.
– “Cosa scriveva a questo ragazzo, gonfiandogli l’ego come un tacchino?”.
Pinella PETRONIO