Il colosso radio televisivo inglese BBC ha rivelato gli stipendi dei propri dipendenti a seguito di un nuovo decreto della Royal Charter, un documento siglato dalla regina che raccoglie i doveri e i diritti di un azienda verso il proprio paese.
Per la prima volta si sono messi nero su bianco gli stipendi d’oro delle star della tv inglese, un po’ come è successo qui in Italia e le polemiche al riguardo sono molte, ma non vogliamo soffermarci su questo, piuttosto sulla differenza di retribuzione applicata in base al genere.
La stessa BBC ammette, con le parole del Direttore generale Tony Hall che “Abbiamo fatto progressi, ma riconosciamo che c’è molto da fare e stiamo spingendo sempre più velocemente di qualsiasi altra emittente (in modo che non ci sia più gender gap)”
Alla domanda successiva ovvero se le star donne che lavorano alla BBC abbiano chiesto un aumento, Lord Hall ha dichiarato: “Siamo molto attenti alla relazione che abbiamo con i nostri talenti“. Inoltre ha inoltre promesso di chiudere il divario retributivo di genere entro e non oltre il 2020.
E in Italia? Siamo al 50mo posto secondo l’ultimo report del 2016 del Word Economic Forum (lo scorso anno eravamo al 41). Per ogni nazione viene fornita una classifica, basandosi su criteri economici, politici, educazione e salute, per individuare uno standard che identifichi il problema generale del ‘gender gap’. Soprattutto in ambito economico abbiamo molto, molta strada da fare.
Il paese migliore dove trasferirsi per un trattamento equo? Ci toccherà acquistare un buon cappotto caldo per sopravvivere ai freddi inverni islandesi.
MaZ