Anche questo mese è arrivato il momento di raccontare #TreBelleNotizie, un’occasione per riflettere su quello che di buono è successo nel mondo. Piccoli passi per procedere verso un futuro migliore, per motivarci ad attirare le cosiddette #goodvibes ed essere creatrici di positività.

La parità salariale in Islanda è legge. Basta gender gap, le donne devono essere pagate come gli uomini per il loro lavoro. «È il momento giusto per fare qualcosa di radicale: i diritti umani sono diritti uguali per tutti. Dobbiamo fare in modo che gli uomini e le donne godono di pari opportunità sul luogo di lavoro. È nostra responsabilità adottare ogni misura per raggiungere questo obiettivo» ha dichiarato Thorsteinn Viglundsson, il ministro dell’Uguaglianza e degli Affari sociali. Entro il 2022 dovrà esserci parità tra i salari ma si parte da subito, le aziende con più di 250 dipendenti dovranno fornire al governo le prime certificazioni entro il 2018, quelle più piccole avranno più tempo a disposizione ma non saranno da meno. Nel paese era già presente una normativa al riguardo ma non sufficiente per arrestare il fenomeno così il governo ha deciso di agire perseguendo l’obbiettivo dell’uguaglianza di genere.

Women’s March un anno dopo, nel 2017 dopo l’elezione di Donald Trumph a Presidente degli Stati Uniti d’America, moltissime donne americane hanno deciso di protestare con una marcia pacifica per le strade di Washington. 365 giorni dopo la magia si è ripetuta e non solo in America. Il movimento ha parlato anche italiano con manifestazioni svolte anche a Milano e Roma. Il 21 gennaio è una data che dobbiamo mettere in agenda perché ci ricorda ancora una volta che insieme è meglio, condividere e unire le forze rende possibile ogni risultato. Appuntamento al 2019 dove saremo ancora di più.

La popolazione femminile mostra una maggiore propensione alla lettura già a partire dai 6 anni di età: complessivamente il 47,1% delle donne contro il 33,5% degli uomini, ha letto almeno un libro nel corso dell’anno“. Questi i dati riportati dall’Istat che ci raccontano anche che i più accaniti divoratori di libri sono i giovanissimi, tra gli 11 e i 14 anni di età ben il 51,1%. In quanto a geografia va meglio al Nord con il 48,7% di lettori, meno di una persona su tre legge abitualmente al Sud con il 27,5%. Si tratta di una notizia bella “ma non bellissima”, quello che possiamo fare, nel nostro piccolo, già partendo dal nostro nucleo famigliare, è quello di trasmetetre questa passione, condividere le letture con i figli, parlare di libri e di autori perché sempre secondo i dati Instat il 66,9% dei lettori abituali ha ereditato questa passione dai genitori.

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Martina ZANGHI’