Sentire è ben diverso che ascoltare. E se fossimo davvero onesti con noi stessi ci renderemmo conto che, nel lavoro così come nella vita privata, spesso ci limitiamo a sentire quello che ci viene detto e non ad ascoltare davvero. Forse, perché nessuno ci ha mai insegnato ad ascoltare. O forse perché è una competenza che non ci preoccupiamo di allenare. E che, invece, dovremmo imparare ad esercitare perché l’ascolto attivo, ovvero l’atto volontario con cui si decide di ascoltare attraverso l’attenzione, la sensibilità e l’intelligenza, riveste un’importanza fondamentale nelle nostre vite. Un’importanza riconosciuta a livello mondiale, tanto che a questa competenza è stato dedicato un giorno celebrativo: la Giornata dell’ascolto.

Giornata dell’ascolto

La Giornata dell’ascolto, che si celebra worldwide il 21 ottobre, è stata istituita nel 2007 dalla Federazione Internazionale dell’Ascolto (IFHOH) – un’organizzazione internazionale che si occupa di rappresentare gli interessi delle persone con problemi di udito in tutto il mondo – celebrata per la prima volta in Brasile nel 2008, e successivamente adottata da molti Paesi in tutto il mondo. In un’era in cui la comunicazione è diventata veloce e frenetica, spesso superficiale, la Giornata dell’ascolto si propone di incentivare ad un ascolto più profondo, contribuendo a creare un mondo migliore e certamente più empatico. Proprio perché l’ascolto è alla base di ogni relazione. Ascoltare significa creare un rapporto di fiducia e verità. Significa creare opportunità di sviluppo e cambiamento personale. Significa sapersi assumere la responsabilità emotiva del rapporto con l’altro.

L’importanza di saper ascoltare

Per celebrare la Giornata dell’ascolto, abbiamo raccolto di seguito una lista di buoni motivi che ci sembrano quelli migliori da cui partire per cominciare oppure per allenare la pratica dell’ascoltare.

Fa sentire le persone importanti e comprese, mettendole nella condizione di essere ben disposte nei nostri confronti, migliorando, di fatto, le nostre relazioni personali.

Migliora i nostri rapporti lavorativi.

– Sviluppa l’empatia.

– Insegna a considerare prospettive diverse dalla nostra, consentendoci di aprire la nostra mente e sviluppare senso critico.

– Ci porta ad astenerci da ogni giudizio, uscendo dalla dicotomia giusto-sbagliato.

– Ci induce a prestare attenzione alle nostre emozioni e a quelle dell’altro.

– Ci insegna a fornire delle ipotesi e non delle interpretazioni.

– Ci educa ad osservare l’altro, perché più del 50% della comunicazione espressa deriva dal linguaggio del corpo di un individuo. “La cosa più importante nella comunicazione è ascoltare ciò che non viene detto”.

Pinella PETRONIO

 

Foto di Hayes Potter su Unsplash