Che il referendum inglese per decidere se rimanere o no in Europa si trovasse sotto una cattiva stella si era già capito una settimana fa, con l’uccisione di Jo Cox, deputata laburista che stava portando avanti la sua campagna per il Si, per rimanere, dunque, nell’Unione Europea.
Nonostante il cordoglio e lo shock, inevitabili, e anche l’arresto dell’assassino, Tommy Mair, la macchina della politica è andata avanti, fino a giovedì 23 giugno, giorno fissato da tempo per votare Si o No.
Se ieri le voci che si rincorrevano, dopo un avvincente testa a testa tra chi sosteneva il Brexit o il Brimain, a chiusura delle urne sembrava che, a spuntarla, fosse stato il Si, e che quindi, dopo tanto rumore per nulla, la Gran Bretagna fosse destinata a rimanere in Europa, come tanti, anche fuori dai confini inglesi, auspicavano.
E invece, questa mattina, per chi non ha voluto aspettare gli esiti questa notte, insieme a brioche e caffè è arrivata la notizia, che per molti suona sconvolgente: gli inglesi hanno deciso di uscire dall’Europa e, considerando i festeggiamenti in atto, non torneranno certo indietro.
Nonostante tanti vip inglesi Doc si fossero schierati in favore dell’UE, e si fossero uniti in 282 scrivendo una lettera rivolta agli elettori per convincerli a restare in Europa, il referendum ha portato ad un responso diverso, e inaspettato.
Tra i firmatari della lettera c’erano Keira Knightley, Jude Law, il quale aveva dichiarato : “Crediamo che essere parte dell’Unione riaffermi il ruolo leader del Regno Unito nello scenario mondiale. Non restiamone fuori” e David Beckham, convinto che “Uniti siamo più forti”.
Gli inglesi, invece, hanno ascoltato i vip schierati a favore del No, come Liz Hurley “l’Europa ricominci a essere un posto lontano e esotico per entrare nel quale devo timbrare il passaporto”, il canadese Brian Adams “Davvero l’Inghilterra vuole essere governata da chi non ha eletto?” e Bernie Ecclestone, che si interrogava su cosa l’Inghilterra ricevesse davvero dall’Europa.
Ma, ora che i giochi sono fatti, cosa succederà?
A parte il timore di chi, ieri, paventava una chiusura anticipata del Trono di Spade, perché, almeno per le parti girate in Irlanda del Nord, la produzione aveva approfittato dei fondi dell’Ue, che ora non sarebbero più a loro disposizione, cosa bisogna aspettarci da questo cambiamento?
Intanto, il primo ministro britannico David Cameron, travolto e sconfitto dal 52% delle preferenze di chi ha voluto fermamente uscire dall’Europa, ha annunciato le sue prossime dimissioni ad ottobre, “per rispettare la volontà del popolo”.
Ma oggi le prime conseguenze dell’uscita della Gran Bretagna dall’Europa si sono fatte sentire con le borse crollate a picco, e le banche che stanno contattando i loro clienti per rassicurarli, e la sterlina in caduta libera.
Cosa ne penseranno gli inglesi, di questa prima reazione mondiale al loro referendum? Se un po’ li conosciamo bene, questi eccentrici isolani, se ne stanno fregando, perché, a cominciare dalla loro volontà ferrea di mantenere la sterlina, snobbando l’euro, si capisce quanto poco amassero essere uniti a “noialtri europei”.
Ma anche Jean-Claude Junker, presidente della commissione europea, non ha certo avuto una reazione pacata e ha affermato: “Out is out, chi è fuori è fuori, non ci saranno rinegoziazioni dei trattati”.
Per il resto, staremo a vedere, ma sicuramente, nonostante qualcuno, tra cui l’ex sindaco della capitale Boris Johnson, oggi lo definisca un Independence Day, l’uscita dall’Europa porterà qualche scompiglio dal punto di vista economico e politico, quindi, staremo poi a vedere chi ha vinto davvero.
Vera MORETTI