Li vediamo spesso, quasi tutti i giorni ci imbattiamo in qualcuno che chiede l’elemosina e, all’imbrunire, prepara il suo giaciglio, fatto di cartoni e, quando va bene, di una coperta malandata.
I senzatetto sono ovunque, e, se molti, specialmente in Italia, sono immigrati da paesi poverissimi e dilaniati da cruente guerre civili, ci sono anche gli italiani, che per svariati motivi si sono trovati in mezzo alla strada, senza un riparo né una casa a cui tornare quando la giornata finisce.
Mentre noi adulti, ormai abituati, magari allunghiamo il passo per evitare che ci venga chiesto alcunché, i bambini sono intimoriti ma anche incuriositi, e si chiedono perché queste persone non hanno una casa, e soprattutto vogliono sapere dove si ripareranno, in caso di pioggia o freddo.
Sono queste le domande che si è posta Hailey Fort, una bambina di 9 anni originaria di King Fort, nello Stato di Washington e, appreso che no, quei senzatetto che incontrava ogni mattina, sulla strada verso la scuola, non ce l’avevano una casa, ha deciso di pensarci lei.
In che modo?
Con l’aiuto del nonno, un imprenditore edile, e della madre Miranda, che controlla la sicurezza delle costruzioni e si occupa dei rapporti con l’amministrazione cittadina, si è rimboccata le maniche e ha fatto diventare realtà un suo pensiero, ovvero dare un riparo a chi non ce l’aveva.
Non si tratta di case vere e proprie, ma di piccole costruzioni dove si potessero rifugiare coloro che vivevano per strada perché, come ha spiegato la bambina “non voglio che si bagnino quando piove, ma che stiano all’asciutto e al sicuro“.
Hailey ha avuto bisogno di un trapano, chiodi e assi di legno, e con questi pochi ma essenziali strumenti, ha realizzato ripari prefabbricati mobili.
Le piccole case sono tutte dotate di pannelli solari e isolate dall’esterno grazie a jeans riciclati, utilizzati per imbottire le pareti.
La bambina è tuttora al lavoro, perché, entro la fine del 2015, vuole realizzare almeno dodici casette,
Inoltre, Hailey sta anche coltivando un orto, dove fa crescere frutta e verdura da donare a chi ne ha bisogno, insieme a 1.000 prodotti igienici e 100 cappotti per il prossimo inverno, raccolti grazie a delle donazioni.
Altro step che vuole realizzare è dotare i senzatetto di una connessione ad internet, in modo che possano cercare da soli un nuovo lavoro.
E se ci è riuscita una bambina di 9 anni, pensiamo a cosa potrebbero fare gli adulti, se solo lo volessero.
Vera MORETTI