I mocktails sono già destinati ad essere la moda del momento. Tanto per cambiare arrivano da New York, passano per Londra ed ecco che sbarcano a Milano e in tutt’Italia.
Di che cosa si tratta? Per gli anglofoni è facile capire che la parola deriva da mock (finto) ed è abbinata a cocktail per indicare un cocktail finto, dove per finto si intende analcolico.
Negli ultimi anni, uno dei maggiori trend è stato la ri-scoperta della mixology di qualità: cocktail sempre più equilibrati, pensati da bartender estrosi, che utilizzano succhi, tinture e bitter fatti in casa con distillati di pregio.
Si può tranquillamente paragonare un bar tender d’eccellenza a dee jay del calibro di David Guetta o Bob Sinclair: artisti che non compongono, forse nulla di nuovo, ma che sanno abbinare, mixare, diluire ed accostare elementi in maniera sorprendentemente armonica.
L’unione della mixology alla voglia – o alla necessità – di bere senza alcool ha fatto il resto, ed ecco spiegato il trend dei mocktails.
Attenzione, però, non si tratta solo di riproporre i classici cocktail in versione alcool free , ma ma di cercare la combinazione migliore con ingredienti naturali, evitando, ove possibile di utilizzare bevande gassate, sciroppi eccessivamente zuccherini o succhi di frutta industriali.
State pensando allo Shirley Temple, al Virgin Mojito o VIrgin Colada? State prendendo un abbaglio, non si tratta di questi, o per lo meno, non solo. La frutta è protagonista assoluta, accompagnata, spesso e volentieri da verdura e spezie o radici come zenzero e curcuma
In Italia il punto di inizio è stato senza dubbio la settimana della Sicurezza Stradale del maggio 2015, targata Michelin: agli allora 39 chef italiani con due o tre stelle, fu chiesto di approntare un menu dedicato al tema, focalizzandosi, ovviamente sulla riduzione dell’alcol. Moreno Cedroni propose il primo mocktail: una bevanda energetica a base di lime e zenzero, mentre Davide Scabin un intero percorso di abbinamento, con succhi e nettari naturali. Ed infine il compianto Gualtiero Marchesi, in quell’occasione dichiarò di non toccare alcol da almeno vent’anni.
E ora? Staremo a vedere se questo trend durerà il tempo di un arcobaleno o sarà una valida alternativa almeno per chi la sera guida!
Silvia GALLI