E’ forse l’unica tra le ricorrenze e le celebrazioni americane che non abbiamo ( ancora) adottato. Il motivo è semplice: si tratta della festa dell’Indipendenza degli Stati Uniti d’America, sarebbe quanto meno assurdo festeggiarla in Italia, no?

Però la conosciamo tutti, tramite film e serie televisive, ecco perché cerchiamo di capirne di più.

E’ il giorno in cui si celebra l’Independence Day, ovvero il giorno in cui, il 4 luglio 1776, gli Stati Uniti, fino ad allora parte del Regno Unito, ottennero l’indipendenza dalla Gran Bretagna. Un evento che negli Stati Uniti si celebra all’inverosimile, infatti sono tantissimi i festeggiamenti caratterizzati da particolari riti ed usanze.

Tanti americani per il 4 luglio affittano case lontane dalla propria residenza, altri  preferiscono invitare amici e parenti  a casa propria, dove si organizza un barbecue all’aperto che dura tutta la giornata.

Ci sono anche le celebrazioni pubbliche, come quella di Philadelphia, la città in cui è stata firmata la Dichiarazione d’Indipendenza. A Philadelphia si svolge il “Party on the Parkway”, che comprende spettacoli, giochi e attività per tutta la famiglia. Ma il 4 luglio è anche  ricco di concerti e di spettacoli all’aperto: ad esempio a New York si festeggia con il “Central Park SummerStage”, un festival che comprende concerti gratuiti, film  all’aperto e spettacoli teatrali. E poi il vero simbolo del 4 luglio: i magnifici fuochi artificiali 

Quest’anno, per la prima volta a New York i fuochi artificiali cambieranno location, anziché dall’East River partiranno dall’Hudson river tra la 14th e la 34th, dalle 9.30 alle 9,55 la sera. Come sempre è Macy’s il grande magazzino, sponsor dei fuochi,  a fornire le informazioni migliori, ovvero dove posizionarsi per vederli al meglio. Ma i veri newyorkesi sanno già dove andare Ecco le location:

  • Pier 76
  • Hudson Yard
  • Pier 62
  • Lincoln Harbour Waterfront (Jersey)
  • Hoboken North Waterfront (Jersey)

NB il Pier è per i newyorkesi il molo, mentre il waterfront è letteralmente il lungomare.

Silvia GALLI