Si festeggia domani una giornata internazionale che è soprattutto un consiglio ai genitori: la giornata dei ragazzi in libreria.

Leggere ai bambini, e offrire libri sin da piccolissimi è certamente il modo migliore per affascinarli e avvicinarli alla lettura, questo ormai lo sappiamo bene, ma conosciamo davvero l’importanza di portare i bambini in libreria o in biblioteca?

Vediamo che cosa dicono gli esperti. 

1 – Visite regolari in biblioteca, aumentano inevitabilmente le letture: La lettura è cibo per la mente.  Leggere favorisce lo sviluppo dell’attività cerebrale, soprattutto quando i bambini sono molto piccoli.

Non da ultimo, la lettura è molto efficace nello sviluppo del linguaggio e dell’alfabetizzazione.

2- Visitando una libreria, i bambini sono esposti ad una vasta scelta di libri e riviste. 

Poiché il budget familiare spesso è insufficiente ad acquistare tutti i libri che i bambini desidererebbero, la scelta della biblioteca è vincente.  La ‘scelta casuale’ che offre la biblioteca, poi- ovvero sfogliare e assaporare un libro senza la pressione dell’acquisto – permette ai bambini di vivere la lettura più serenamente. Non si è mai sicuri al 100% infatti, della scelta quando di acquista un libro, soprattutto per ragazzi.

3- Il bibliotecario potrà suggerire nuovi libri raffinando così i gusti dei bambini, aprendo le loro menti e aiutando il loro vocabolario: Ogni persona ha la propria personalità e i propri gusti: non è detto che un libro che è piaciuto particolarmente ai genitori piaccia anche ai bambini.

4- Il tempo in biblioteca è attivo, non passivo Nel nostro immaginario collettivo le biblioteche sono stanze gremite di volumi dove l’unica regola è il silenzio. Lo spazio delle biblioteche dedicato ai ragazzi invece  non ha niente a che vedere con tutto questo. Infatti, molte biblioteche organizzano attività creative e ludiche per avvicinare i più piccoli al mondo dei libri.

Finiamo citando il più grande, forse, tra gli autori per ragazzi: Gianni Rodari.

Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo.” 

Silvia GALLI