E’ finito dove tutto era cominciato, a Chicago, dove nel novembre 2008, che oggi ci sembra lontanissimo, Barack Obama aveva pronunciato un discorso di speranza, coraggio e ottimismo, coniando lo slogan Yes We Can, che ha accompagnato i suoi otto anni di presidenza degli Stati Uniti.

E proprio a Chicago Obama ha pronunciato il suo ultimo discorso ricoprendo quella carica, non senza attimi di commozione e di emozionanti standing ovation da parte del pubblico.

Ma, se il sipario si chiude per la famiglia Obama, e dovrà alzarsi per il clan Trump, quelle tre magiche e significative parole, Yes We Can, sono destinate a continuare, anche se in un’interpretazione diversa, di incoraggiamento e di perseveranza, nonché di invito alla popolazione affinché non si perdano di vista i valori della vita.
Queste le parole dell’ormai ex Presidente: “Vi chiedo di credere in voi stessi, nella vostra capacità, perché il vero cambiamento siete voi”.

Se alcuni se l’aspettavano, saranno rimasti delusi, perché, nel sui discorso d’addio, Obama non ha mai nominato Donald Trump, ma si è limitato a lanciargli avvertimenti indiretti, sul rispetto della Costituzione ma anche sul rispetto per l’ambiente, ricordando che “La realtà esiste, la scienza conta”.

Ciò che ha voluto lasciare, ai cittadini della sua terra, che considera la sua famiglia, è un invito all’impegno civile, perché la democrazia venga difesa sempre, senza sprecare energie a criticare chi governa ma, piuttosto, a rimboccarsi le maniche e lottare per cambiare ciò che non va: “In questa città ho imparato che il cambiamento avviene solo se le persone s’impegnano e lo conquistano. I diritti non si realizzano da soli”.

Ma poi, sul finale, Obama ha stupito tutti, con le sue lacrime sincere, quando si è rivolto, sguardo amorevole e ammirato, alla sua Michelle: “Non solo mia moglie e la madre delle mie figlie, sei stata anche la mia migliore amica. Sono fiero di te, l’America è fiera di te”.
Ed ha ragione, l’ex Presidente. Le donne sono state rappresentate da una first lady che è riuscita ad affrontare con fermezza ma anche con discrezione argomenti importanti, scendendo in campo e mischiandosi tra la folla, senza risparmiarsi mai, senza sottrarsi ad un ruolo che, forse, non voleva ma che ha saputo cogliere ed onorare diventando un esempio ed un’icona mondiale.

Ed ora? Non li rivedremo più? E’ tempo di cedere il passo al suo successore, ma Obama rimarrà il capo, morale, dell’opposizione, e continuerà a tenere vivo il suo motto. Yes, we can.

Vera MORETTI