Avete mai sentito parlare della teorie del taxi? Naturalmente non ha nulla  a che vedere con i problemi dei tassisti e l’arrivo in Italia di Uber, invece ha a che vedere con l’amore e gli appuntamenti, anzi, non del tutto. Analizziamola insieme.

Fondamentalmente, è l’idea che l’amore non abbia nulla a che fare con l’impegno; si tratta solo di tempismo. Ma prima di entrare nel nocciolo della questione, iniziamo con l’ episodio di Sex and the City dove è nata la teoria. Innanzitutto, abbiamo Charlotte, una romantica senza speranza che si aggrappa all’idea del “vero amore” come un cucciolo al proprio giocattolo da masticare. Due settimane dopo aver incontrato Trey, il suo futuro sposo, dice: “A volte lo sai, è come, magia, è il destino”. Ed è qui che Miranda introduce sardonicamente la Teoria del taxi: “Non è il destino, la sua luce è accesa, tutto qui”, dice. “Gli uomini sono come i taxi; quando sono disponibili, la loro luce si accende. Si svegliano un giorno e decidono di essere pronti per sistemarsi, avere figli,  e accendono la luce. [La] prossima donna che incontrano o -per rimanere in tema –  fanno salire in macchina  boom! È quella che sposeranno. Non è destino, è pura fortuna.  

In termini più semplici, la teoria nasce dall’idea che l’impegno sia incongruente con la compatibilità. Non è che trovare il partner perfetto sia impossibile, di per sé, ma apprezza accontentarsi di qualcuno con cui è generalmente piacevole stare in giro o, come minimo, qualcuno che non ti farà rabbrividire quando ride o mastica.

Il che ci porta alle radici della teoria stessa: la scelta di un partner diventa: E’ più importante che questa sia la persona giusta per me o che lo sia proprio ora? 

Cosa c’entra la teoria, dunque con l’essere single?

E’ evidente che la prospettiva di Miranda sia estrema. Ci rifiutiamo però di credere che l’amore e l’impegno si escludano a vicenda. Detto questo, vale la pena riconoscere due temi importanti della teoria: tempismo e tolleranza. Ora più che mai, trovare qualcuno compatibile richiede una mente aperta. Sebbene le app di appuntamenti siano un modo fenomenale per incontrare persone al di fuori della solita folla, ci porta anche a credere che cinque immagini e tre suggerimenti siano sufficienti per farsi un’opinione sul carattere di qualcuno. Questo è esattamente il motivo per cui si può usare la teoria del taxi a proprio vantaggio.

Perché passare così tanto tempo a rifiutare potenziali abbinamenti? Gli appuntamenti intenzionali sono di gran moda. Perché non accettare di bere qualcosa con un ragazzo a cui piace la musica country quando preferisci l’R&B? O che male c’è ad andare al cinema con un adoratore di gatti quando tu possiedi 16 cani. Nella peggiore delle ipotesi, lasci l’appuntamento sapendo che non vedrai mai più la loro faccia. E lo scenario migliore? Trovi quella *scintilla* con qualcuno quando non la stavi nemmeno cercando.

Che ne pensate?

Sga