Mentre spopola – soprattutto tra i più giovani – il mondo della rete tra youtubers, tktokers e appassionati di social vari, inizia a intravvedersi una nuova, che poi nuova non è, tendenza.
Leggere. Già, ci fa piacere, anzi immensamente piacere, constatare che la lettura sta tornando di moda. Che siano volumi pregiati, economici, tascabili, rilegati, in brossura o e book poco importa. L’importante è leggere.
Leggere è bello, chi legge è un figo.
Come ha detto di recente Joel Dicker “Diffondo la lettura sui social perché credo che tutti amino leggere ma molti ancora non lo sanno”
E ancora:” “Li utilizzo (i social ndr) perché bisogna far leggere le persone e andare a cercare le persone dove sono davvero. E oggi le persone sono su Instagram e su TikTok e su tutte queste piattaforme, in cui vado nella speranza di portarli con me, di avvicinarli alla lettura e tirarli fuori da lì. Sono un utente dei social, perché sono un lettore convinto e ho l’obiettivo di diffondere la letteratura, più che un utente che è iscritto per il proprio piacere personale.”
Iniziano a vedersi eventi originali con tema la lettura e i libri ad esempio una biblioteca del Massachussets ha istituito la legge “Felines for Free Forgivement” (felini in cambio di perdono a costo zero), per cui chi restituirà un libro più tardi del previsto (o danneggiato) non sarà punito se mostrerà una foto del proprio gatto.
Oltre ad aver reso felicissime le bibliotecarie, bombardate con foto carinissime di gattini, fa bene agli affari: sono bastati pochi giorni per far ritornare centinaia di libri e si spera che escludendo i costi delle eventuali punizioni sempre più persone tornino a leggere.
E a New York è boom per i party letterari. circa un anno fa, quattro ventenni che, avevano una montagna di libri non letti in casa, hanno scelto di dimenticare i cellulari per un po’. Ben Bradbury e Tom Worcester, i fondatori dell’evento insieme a Charlotte Jackson e John Lifrieri hanno invitato una decina di amici per la prima serata di lettura sul tetto della loro casa, a Brooklyn, mai avrebbero immaginato che quell’iniziativa sarebbe diventata, un fenomeno. Erano iniziati i party letterari. Si tratta di una festa al contrario, ci si presenta con un libro sottobraccio, scegliendo il titolo che si preferisce: trovato un posto comodo dove sedersi, ognuno si mette a leggere per conto proprio per un’ora. Dopo, si scambiano opinioni e consigli sui titoli con gli altri invitati. Capita di scoprire autori che non si conoscevano, di trovare un amico e persino l’amore.
SGa