Fino a poche ore prima eravamo subissati da articoli, notizie, servizi televisivi sulle faraoniche vacanze di Lady D e Dodi Al Fayed, il fidanzato miliardario. Eravamo stufi, quasi annoiati, provavamo pena per una donna che era sfiancata dai paparazzi, quei paparazzi che, come ha detto il suo secondogenito, il principe Harry nel recente documentario andato in onda sulle televisioni di tutto il mondo, “Invece di aiutarla, nel famigerato tunnel, le scattavano foto mentre moriva”
Le immagini del corteo funebre con due bambini, vinti dal dolore, ma composti come compete a dei principi, che seguivano la bara sull’affusto di cannone sono impresse nelle nostre menti, così come l’omaggio di Elton John durante la cerimonia.
Quello che forse i più giovani si chiederanno è che cosa avrà mai fatto Diana per essere stata ed essere tuttora un’icona nel cuore e nella mente delle persone?
Sintetizzando al massimo possiamo dire che era umana. Umana in un mondo finto, umana nel suo sbagliare, umana nel vivere le proprie passioni, nel lottare in quel credeva e nel non fermarsi di fronte alle apparenze.
Che non fosse preparata – e probabilmente non lo sarebbe mai stata – per essere la moglie del principe ereditario è un dato di fatto: sposata ad appena 21 anni con una formazione tutt’altro che votata al protocollo e alle regole della casa reale, si è sin da subito trovata in difficoltà a vivere sotto pressione per nulla aiutata da un marito assente e innamorato di un’altra e da una coppia di suoceri che non hanno mai fatto mistero di osteggiare questa unione.
Di errori ne ha commessi tanti, la stessa intervista, concessa alla BBC e dovuta, per superare le angherie subite, non è stata una mossa elegante e non l’ha fatta apparire regale, ma ancora una volta, come detto, umana.
Ora nell’occhio del ciclone c’è un’altra principessa, con buona pace della signora Parker Bowles che protagonista non è riuscita ad esserlo nemmeno al proprio matrimonio, nemmeno sposando l’erede al trono inglese, ovviamente Kate Middleton. Ecco lei è perfetta. Mai una sbavatura, mai un’esagerazione, mai un orlo troppo corto, un trucco troppo pesante, un’amicizia non gradita alla regina (fatta eccezione per la famiglia, ma su quella nemmeno la regina ha il potere di cambiare le parentele). Sempre sorridente, innamorata, fedele- anche nell’aspettare che il principe si decidesse a chiederla in moglie tanto da essere soprannominata Waity Katie – composta, adeguata. In una parola artefatta.
Davvero Kate non litiga mai con il principe William? Non si è scomposta nemmeno quando circolava la voce di una scappatella del principe con un’austriaca conosciuta sulle piste da sci! Non ha mai nemmeno osato alzare gli occhi al cielo quando i fotografi non le permettevano nemmeno di salire in automobile
Ecco dunque cosa ci manca di Lady Diana: la sua umanità, il fatto di avere sempre la sensazione che fosse una persona come tante con i suoi pregi e i suoi difetti. Con dei capelli splendidi, ma a volte acconciati male, con delle scarpe orribili, ma frutto della sua epoca in cui a farla da padroni erano spalle gonfie e capelli cotonati. Poi, smessi gli abiti reali e aiutata da amici come Gianni Versace ha sfoggiato outfit con cui solo l’attuale First Lady Americana, Melania Trump può competere. Lady Diana non ha avuto paura a mostrarsi fragile e che per questa sua fragilità e bisogno d’affetto si è spesso accompagnata a uomini inadatti.
In una cosa su tutte però, è stata eccezionale: come madre. E i suoi due figli, incuranti della disapprovazione della nonna regina, l’hanno voluta riabilitare – se ce ne fosse bisogno- agli occhi del mondo rilasciando un’intervista accorata che è un tuffo al cuore per chiunque la ascolti.
Silvia GALLI
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