Quando pensiamo all’informatica, gender gap a parte inevitabilmente pensiamo a una scienza fatta e portata avanti da uomini, ma non è del tutto vero. Sono almeno, ma non solo, tre le donne che hanno dato il loro contributo alla nascita di questa scienza. Oggi raccontiamo la storia di Suor Mary.
Suor Mary, al secolo Mary Kenneth Keller (1913-1985) ha ideato BASIC, un linguaggio di programmazione molto semplice, che ha contribuito al boom dei primi Personal Computer.
Era nata a Cleveland, in Ohio ed è stata la prima donna a conseguire un dottorato in informatica negli Stati Uniti. Nel 1932 entrò nell’ordine delle Suore della Carità, prendendo i voti nel 1940. Si iscrisse all’University DePaul di Chicago, dove nel 1943 conseguì una laurea in matematica e nel 1953 un master in matematica e fisica. Nel 1958 fu la prima donna ammessa nel laboratorio dei computer dell’Università di Darmouth. Collaborò alla realizzazione del linguaggio BASIC, un software di programmazione particolarmente adatto ai principianti
A cinquantun anni le fu offerta una cattedra al Clarke College di Dubuque, nell’Iowa, accettò con gioia, convinta che i computer avrebbero migliorato l’accesso alle informazioni e dato un contributo all’istruzione. Spronava soprattutto le ragazze a dedicarsi allo studio dell’informatica: “Non ci sono abbastanza persone in grado di usare un computer e presto sarà un’emergenza”.
Donna visionaria, prevede l’esplosione della società dell’informazione, gli sviluppi dell’intelligenza artificiale, la digitalizzazione dei dati, la centralità di avere dei dispositivi elettronici nella gestione delle banche dati di biblioteche, aziende ed istituzioni pubbliche.
La sua ricerca non si limitò esclusivamente a questo ma si concentrò anche nel campo dell’intelligenza artificiale.
Il computer, scriveva, l’aveva aiutata ad esercitare due virtù: l’umiltà, perché gli errori non sono della macchina ma del programmatore, e la pazienza, nelle infinite operazioni di de-bug, nel cercare le linee di codice contenenti errori e correggerle.