“A venticinque anni ti regalerò una tabacchiera” così apostrofavano le fanciulle in giovane età le vecchie signore ( e signorine) per far loro intendere che a 25 anni se non si era già convolate a giuste nozze si era considerate irrimediabilmente zitelle.
Oggi non è più così, e non solo per il fatto che l’età di matrimonio si è sensibilmente alzata a causa degli studi più lunghi delle difficoltà a trovare lavoro e, conseguentemente delle difficoltà economiche. Oggi semplicemente l’età non è più un valore cardine della nostra quotidianità.
“I’m an Individual, not an Age Group”. Sono un individuo, non una fascia di età, sintetizza alla perfezione quanto emerge da “Truth about Age – TAA” lo studio condotto da McCann Truth Central, global intelligence unit di McCann Worldgroup, sul tema dell’ageing presentato ieri a Milano. In un mondo in cui secondo stime dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), sarà over-60 una persona su cinque entro il 2050, e l’Italia sarà il paese più ‘vecchio’ dopo il Giappone, rincuora scoprire che la fotografia scattata su circa 24.000 persone, di età compresa tra i 20 ed i 70 anni, in 29 paesi, ritrae una fascia over 65 sempre meno classificabile negli stereotipi fino ad ora considerati e ci restituisce un’immagine di età fluida e inaspettata.
Dallo studio emerge che le persone di tutte le fasce d’età non stanno rispettando le aspettative tradizionalmente associate alla loro fase di vita. Infatti, due terzi delle persone di circa 70 anni facenti parte del campione globale, credono che “tu non sia mai troppo vecchio per un appuntamento romantico”, mentre il 57% dei ventenni ha più paura della morte. In Italia l’invecchiamento è visto dai settantenni, come nel resto del mondo, con un atteggiamento fondamentalmente positivo, che porta più libertà e felicità e che non mina la capacità di mantenere una mente e uno spirito attivi.. Gli italiani si sentono infatti meno vecchi della media globale, ma i più anziani si preoccupano di più per l’invecchiamento rispetto al resto del mondo e per le possibili limitazioni fisiche, . In Italia i settantenni fanno più esercizio fisico rispetto alla media e che i due terzi della popolazione ritiene che iper invecchiare felicemente sia necessario mangiare il cibo giusto.
Dallo studio emerge che si devono collocare le persone dentro un modello di vita e non dentro un range di età. “ Luca Lindner, Global President McCann Worldgroup ha dichiarato che –“Siamo in un momento cruciale nella storia umana, dove le tradizionali aspettative sull’età sono messe in discussione in tutte le fasce d’età.”
Come affrontare la percezione dell’età in una realtà globale in cui le persone che hanno più paura della morte sono i ventenni, coloro i quali pensano di più all’invecchiamento ne hanno trenta e chi ci pensa meno ne ha 70? Ecco quattro consigli:
- Stay Young
- Festeggia le tue conquiste
- Non considerare l’età come un numero
- Favorisci i rapporti intergenerazionali
“E’ indubbio che l’invecchiamento, e il cambio dei paradigmi di consumo che ne consegue, richieda approcci diversi. Osserviamo una sovrapposizione dei modelli di comportamento tra varie generazioni che ci spingono a ripensare alle nostre attività di comunicazione in maniera più integrata e trasversale” – ha dichiarato Giuseppe Caiazza, CEO IPG Mediabrands / McCann Worldgroup Italia – “E’ anche questa la ragione per cui il nostro Gruppo in Italia ha deciso di unificare creatività, digital e media a beneficio dei nostri clienti e della qualità dei progetti.”
Silvia GALLI
Photocredit la mente è meravigliosa