Alzi la mano chi, almeno una volta nella propria vita scolastica, non ha provato a rendere il quaderno una vera e propria opera d’arte. Nessuno, vero? Stiamo ovviamente parlando di ragazze, ma non vogliamo certo dire che  non ci siano ragazzi che amano la calligrafia!

Bene, questa voglia di bello, questo amore per l’ordine si è trasformato in un hobby che viene comunemente definito “lettering”

Qualcuno potrebbe trovare anacronistico parlare dell’arte della bella scrittura al giorno d’oggi, quando ci affidiamo quasi inevitabilmente a tastiere e smartphones  per scrivere i nostri messaggi, ma non è del tutto vero. . La manualità e il disegno della scrittura  escono quasi esaltati dall’epoca digitale, ritagliandosi un mondo a sé stante.

Qualsiasi cosa può essere scritta, e il suo valore raddoppia se viene scritta bene e in modo originale. Il lettering ha origini antiche e nobili, dal Rinascimento, quando Leon Battista Alberti cercava di rendere un’opera d’arte qualsiasi lettera anche per diversificarsi dal granitico stampatello usato dai Romani.

Il potenziale visivo della scrittura non va  trascurato, ma esaltato. Ma che differenza c’è tra calligrafia e lettering?

Per definire la calligrafia chiediamo al signor Treccani e leggiamo “l’arte, affine al disegno, che insegna a tracciare la scrittura in forma elegante e regolare”.

 

Diversamente, il lettering anzi, l’hand lettering – si riferisce all’arte di disegnare le lettere. Non si parla più di ‘scrittura’, quanto invece di ‘disegno’ vero e proprio. Ogni lettera, ogni opera, è unica.

Dietro ad esso c’è un profondo studio delle lettere, un processo creativo nel quale, si provano diversi stili, differenti configurazioni, fino ad arrivare al modello desiderato.

Quindi, si può dire che abbiamo a che fare con una disciplina che si distanzia ancora di più dalla mera scrittura.

Queste due discipline sono  diverse pur non essendo troppo distanti l’una dall’altra: anzi, chi si occupa  di lettering può certamente trarre utilissimi spunti dallo studio della calligrafia, così come chi fa calligrafia può trovare un diversivo nel lettering.

Il migliore esercizio di scrittura? Nel bullet journaling, ovviamente!

Silvia GALLI