Abbiamo felicemente concluso marzo con la rosa dei semifinalisti candidati al Premio Strega 2023 e iniziato aprile accogliendo, con profonda tristezza, la notizia della scomparsa della scrittrice Ada D’Adamo il cui romanzo, Come d’aria, fa parte proprio della dozzina in corsa per il premio letterario più prestigioso d’Italia. Per combattere la tristezza, quindi, non possiamo che leggere e leggere. Il suo libro, pubblicato da Elliot Edizioni lo scorso gennaio, sicuramente. E un copioso numero di libri in uscita ad aprile 2023, per provare a portare la primavera anche nel nostro spirito.
Libri in uscita ad aprile 2023
Molti sono i libri in uscita ad aprile 2023 che promettono di farci viaggiare con la mente, portandoci in luoghi lontani, facendoci indagare la forza dei legami tra gli uomini o esplorare la vita ai margini della società. Ma non solo tra i libri in uscita ad aprile 2023, assistiamo anche all’esordio letterario di una nipote d’arte, Arianna Mortelliti, cresciuta alla scuola del nonno Andrea Camilleri, che scrive un romanzo decisamente intrigante.
Claire Fuller, Il coraggio di vivere
(Mondadori, PP. 312, EURO 19,00). I gemelli Jeanie e Julius sono sempre stati diversi dagli altri. A cinquantun anni, vivono ancora con la madre, Dot, in una casetta isolata e fatiscente. Tra le mura del vecchio cottage fanno musica e nel giardino coltivano (e a volte uccidono) tutto ciò che serve per il loro sostentamento. Ma quando Dot muore all’improvviso, iniziano a piovere minacce alla loro sopravvivenza. Disposti a tutto pur di preservare quel piccolo rifugio dai pericoli del mondo esterno, Jeanie e Julius si trovano sempre più isolati a mano a mano che i segreti della madre, tenuti a lungo nascosti, iniziano a svelarsi. E tutto ciò che i due fratelli pensavano di sapere sulle loro vite e sul loro passato appare improvvisamente sotto un’altra luce.
Libri in uscita ad aprile 2023: Paolo Malaguti, Piero fa la Merica
(Einaudi, PP. 208, EURO 18,50). Piero dei Gevori ha quindici anni e vive ai margini del bosco del Montello, l’antica riserva di legna della Serenissima. In famiglia sono tantissimi e poverissimi, hanno una casa che sta in piedi per miracolo, mangiano poco e non possiedono nulla. Come se non bastasse, la cattiva sorte si accanisce su di loro. Da qualche tempo, giù al paese, si dice che alla Merica regalino la terra a chi ha voglia di lavorare. Dopo l’ennesima ingiustizia, per i Gevori mettersi in viaggio in cerca di fortuna non è più una scelta, ma l’unica salvezza.
Eppure, quando arrivano in Brasile insieme alla marea di italiani in fuga dalla miseria, non trovano il paradiso promesso. Lí in mezzo al nulla bisogna farsi spazio, abbattere gli alberi per costruire tutto da zero: dovranno strappare la terra al mato, tra le minacce sconosciute della foresta vergine, lontani da tutto e da tutti, senza alcuna possibilità di tornare alla vita che si sono lasciati alle spalle. Piero aiuta il padre e la sorella a mandare avanti il fondo, tira su case, semina granturco e fagioli: arriva alla sera con le ossa rotte, ma nel frattempo cresce. E crescendo impara due cose: che per morire basta il morso di un serpente, e che il primo amore è più pericoloso di tutte le bestie feroci messe insieme. Nel groviglio del mato, oltretutto, sarà lui a scoprire quello che nessuno aveva rivelato ai migranti. La loro terra appartiene ad altri, i nativi che quelle colline le abitano da sempre.
Arianna Mortelliti, Quella volta che mia moglie ha cucinato i peperoni
(Mondadori, PP. 156, EURO 17,50). Arturo Baldi, novantacinque anni, viene portato d’urgenza in ospedale, dove scivola in un coma profondo. A dispetto dei neurologi, che lo escludono categoricamente, la coscienza di Arturo è ancora vigile. In questo misterioso tempo sospeso Arturo riesce a sentire, uno per uno, tutti i componenti della famiglia che vengono a fargli visita in una incessante sequenza di confessioni, sfoghi, preghiere. Nei meandri della coscienza, domina il faccia a faccia con Dado, il fratello inquieto, il pittore talentuoso, il ribelle che manca da anni dentro il teatro famigliare.
In questa sorta di popolata immobilità, Arturo risale dall’infanzia fino alla costruzione della grande famiglia che ora, intorno al suo letto, stilla parole e memoria. Così seguiamo l’amore che lo lega a Carolina da tutta una vita, le figlie Dori e Fiore, le nipoti Margherita e Nina, prossima alle nozze, e la pronipote Anna, che ha ereditato dal prozio mai conosciuto l’occhio e la mano da pittrice. Dado è lo specchio per tornare indietro nel tempo, nel formicolio di segreti che alligna là dove la famiglia sembra più salda.
Libri in uscita ad aprile 2023: Ivana Librici, Il giglio d’acqua
(Solferino, PP. 224, EURO 16,50). Ada e Nancy sono amiche fin da quando Nancy è arrivata a casa di Ada come empleada per i mestieri domestici, per poi diventare quasi una sorella. Dalle loro avventure a piedi nudi tra le rosse strade sterrate di San Ignacio de Velasco, in Bolivia, sono trascorsi decenni; oggi, a tenere teso il filo che lega Nancy e Ada è Paula, in qualche modo figlia di entrambe e ora in procinto di diventare madre in Italia. Si rinnova così il pacto de sangre stretto da bambine dall’altra parte del mondo, e il passato torna, insinuandosi nel presente.
Mentre la gravidanza dell’ancora liceale Paula prosegue tra dubbi e speranze, Ada fa i conti con sogni tormentosi, con il ricordo dell’infanzia assieme a Nancy e della notte in cui l’ha vista per l’ultima volta. Forse è arrivato il momento di chiedersi cosa sia successo, davvero, quella notte: e la donna si imbarca in un percorso di scoperta che la condurrà di nuovo in Bolivia sulle tracce di un progetto dai contorni inquietanti. Un prete ormai anziano ma da sempre chiacchierato, fuggito da una precedente vita nell’Europa nazista, potrebbe infatti avere la chiave per risolvere il mistero della scomparsa di Nancy.
P.P.
Fonte ibs.it
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