Una volta che ci si è ripetuti il proprio curriculum vitae 27 volte e che si è imparata a memoria, non senza la giusta intonazione, la presentazione è opportuno trovare la giusta familiarità con il linguaggio del corpo.
Innanzitutto è fondamentale perfezionare la postura, seduti o in piedi che sia, non si deve essere troppo rigidi, a meno che naturalmente, il colloquio sia con dei militari! Le spalle devono essere abbassate e il collo allungato, la testa infine come se fosse appesa ad un filo.
Anche se sembra un controsenso, bisogna dare l’impressione di assumere una posa di potere, ciò significa allargare il busto, dimostrare di essere sicuri di sé, senza naturalmente essere spavaldi. No, le mani sui fianchi solo Wonder Woman, non è il vostro caso, ma nemmeno davanti alla bocca o sulle guance, sono un chiaro segnale di indecisione.
Braccia incrociate, mai a meno che non siate in gruppo: è scientificamente provato che incrociare le braccia impone ad entrambe le parti del cervello di lavorare, rendendo così, naturalmente più semplice risolvere i problemi, ben vengano dunque le braccia conserte! Tuttavia quando sì è faccia a faccia avere le braccia incrociate è sempre indice di chiusura, di disinteresse, non proprio il massimo durante un colloquio.
Cercate un contatto visivo, ma non esagerate o sembrerete nella migliore delle ipotesi dei serial killer. Allo stesso modo quando siete faccia a faccia con una persona non state troppo lontano ma attenzione a non invadere il suo spazio vitale, nulla è più fastidioso di avere a che fare con una persona che, come dicono gli americani “conosce dal tuo alito il menu della tua colazione” .
Utilizzate in maniera efficace ciò che avete a disposizione. SI tratta di una tazza? Bene non abbiate paura a tenerla in mano, ma che sia più vicino al vostro punto vita piuttosto che nasconda la vostra bocca o il vostro sguardo.
Non abbiate timore a gesticolare, parlare con le mani rafforza i concetti, per cui acquisirete immediatamente maggiore credibilità. Infine, senza esagerare, imitate le movenze o i modi di fare del vostro interlocutore, ricordatevi che l’emulazione è la prima e più alta forma di adulazione.
Silvia GALLI
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