Parafrasando l’Avvocato Agnelli, esistono due tipi di uomini: chi non ha mai visto Sex&TheCity e chi ne è fanatico.
Ovviamente chi fa parte della seconda categoria ha iniziato l’indottrinamento nelle maratone notturne su Telemontecarlo, ora La7 (primo episodio in Italia nel 2000). La prima puntata andò in onda negli States il 6 giugno 1998, dall’idea di Darren Star (Melrose Place e Beverly Hills 90210) di mettere in serieTV il romanzo di Candace Bushnell.
Fino ad allora, New York era quasi sempre location per polizieschi o catastrofismi (genere Fuga da New York…), mentre la California era sole e belle storie.
Ma vuoi mettere invece il mini appartamento di Carrie e le sue uscite? Finalmente una New York cool e globale, il posto dove vivere! Erano tornati i fasti dello Studio54 e della Factory di Andy Warhol. Ma qual è la vera ragione per cui un uomo si “sparerebbe” tutte le stagioni di Sex&The City più i film? Interrogati, i vostri amici daranno risposte preconfezionate: lo faccio per vedere i locali, lo faccio per conoscere meglio le donne …
Tutte fregnacce! Noi uomini parteggiamo per i protagonisti maschili della serie, ci auto-identifichiamo con loro. Tutti noi siamo o siamo stati i Mr. Big o gli Aiden delle nostre storie.
Aiden, l’uomo che pur sapendo di non avere speranza per il futuro si innamora follemente di Carrie. Chi non conosce, o è stato, almeno per una volta lui. Genere solidale.
Mr. Big, inarrivabile. Ma tutti noi siamo andati a riprenderci la donna della nostra vita (beh magari non a Parigi) in un luogo ostile. Poi, vabbè, abbiamo sempre sognato di re-ciclare la sua battuta alla fine del primo episodio della prima stagione…
Chi non ha mai avuto amici come Skipper o Steve Brady, Harry Goldenblatt o conosciuto repressi e mammoni come Trey Mac Dougal? No, scusate amiche, gli amici come Smith Jerrod sono merce rara (sic!).
La verità è che Sex&TheCity ha avuto successo anche con gli uomini perché i personaggi maschili ricalcano i nostri pregi e difetti; ci riconosciamo in loro.
Dario UJETTO