Per chi non lo sapesse, oggi è la giornata della torta alla crema di Boston, ma anche della musica ascoltata sull’ipod, ma non basta. Come non festeggiare ad esempio le molecole? E che dire della giornata internazionale della conservazione degli alimenti in albarella? Imperdibili, vero? Beh sappiate che tutte queste “feste” si celebrano oggi.
Non basta. Ieri 22 ottobre era la giornata internazionale del CAPS LOCK, quello che in italiano chiamiamo stampatello maiuscolo. L’avete celebrata come merita? O nemmeno sapevate dell’esistenza?
Un’intera giornata dedicata al maiuscolo, una giornata insomma, dedicata a qualcosa che la stra grande maggioranza delle persone considera fastidioso ai limiti dell’intollerabile.
Lo sanno bene le persone che lavorano negli uffici delle grandi aziende, ma ormai è prassi comune seguire la “netiquette” anche quando si scrive agli amici un whatsapp o uno dei vecchi SMS che il caps lock è il primo dei no tassativi. Il motivo? Semplice, usare lo stampatello maiuscolo assume nella lingua scritta il significato di un urlo, un’aggressione, esattamente come lo scrivere in rosso, sottolineare frasi intere ed esagerare con i punti esclamativi. Per quest’ultima eccezione, anche uno solo, spesso è inutile e fuori luogo.
A scrivere tutto in maiuscolo sono spesso le persone che non hanno confidenza con il mezzo: persone più anziane o che usano le mail solo sporadicamente oppure i cosiddetti leoni da tastiera, animali, ahinoi, per nulla in via di estinzione.
Ovviamente, l’International Caps Lock Day, che è stato creato nel 2000 da Derek Arnold un cittadino dell’Iowa, è iniziato come una parodia. Era destinato a spaventare con divertimento e burla, senza fini aggressivi quella moltitudine di persone che inutilmente capitalizzano lettere, parole e frasi. Il giorno è diventato così popolare e divertente tra gli utenti di Internet che è ora celebrato addirittura con una giornata internazionale, quella del 22 ottobre, appunto.
Quindi ben venga il maiuscolo, ma solo una volta l’anno.
Silvia GALLI