E ok che molti continuano ad esercitare abilmente la propria fantasia, ma sicuramente con qualche piccolo ostacolo in più.

Il 70% delle donne, infatti, cerca informazioni online sul proprio potenziale partner: sia che l’abbia conosciuto sui Social, sia che l’abbia incontrato al bar sotto l’ufficio (contro meno del 60% degli uomini).

Lo rivela l’indagine Lovegeist condotta dal sito Meetic.com su più di 10000 single. Googliamo, cerchiamo sui Social Network e analizziamo un numero incredibile di informazioni non solo per prepararci al primo appuntamento, ma anche dopo, per conoscere abitudini, gusti e passioni in anteprima. Sembra che questo ci rassicuri, facendoci pensare di conoscere meglio il nostro potenziale Principe Azzurro.

Ammettiamolo: se dal suo profilo capiamo che chiama “amore” tutte le colleghe, che vive di calcio o ha gusti cinematografici tragicomici… Beh, almeno una prima scrematura l’abbiamo fatta no?

Certo è che, crearsi pregiudizi scandagliando uno per uno i suoi tweet e le sue pic su Instagram può giocare brutti scherzi… Per molti vi è una concreta distanza tra la personalità sfoggiata sui Social Network e quella reale, perciò è vero che si parte preparate, ma si rischiano anche cocenti delusioni…

Qualche piccola bugia la raccontiamo tutti: bello quel film russo, certo che mi piace il calcio, io mi alzo tutte le mattine presto per andare a correre, logico che conosco Feyerabend. E che fine farebbero se il lui di turno analizzasse con precisione la nostra bacheca di Facebook ricca di citazioni (da Sex and the City) e di recensioni brillanti (al cinepanettone)?

Sicuramente la tecnologia è un punto a favore sia per lo sbocciare di nuove relazioni, che per il loro mantenimento (come faremmo ormai senza WhatsApp?), ma come tutte le incredibili risorse ha i suoi risvolti negativi. Perciò vietato googlarlo una volta alla settimana per notare i cambiamenti di rank, scorrere tutte le 500 foto di Facebook comprese quelle con la sua ex, leggere tutti i commenti ai forum che ha postato usando la sua email e mettere casualmente mi piace a tutti i gruppi punk che lui ama.

Usiamo internet con la testa, imparando a porci dei limiti anche quando visibilmente non ce ne sono: la mania del controllo può diventare un’ossessione incompatibile con una serena vita sentimentale. Un po’ di mistero è necessario anche nel 2014.

Erika POMPILI

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