La sfida delle mamme, o Motherhood Challenge che sta impazzando su Facebook in questi giorni ha generato, oltre a un passaparola infinito e una serie di foto dolcissime e tenere sui social network, anche tante polemiche e una sequela di pareri diversi e contraddittori tra loro, anche quando non richiesti.

Tra le mamme frequentatrici di Fb, infatti, ci sono due tipologie ben differenti, che spesso si scontrano tra loro con critiche e discussioni reciproche.
Motivo del contendere sono le immagini dei propri figli, poiché ci sono le madri che, ad ogni evento che vede i pupi protagonisti, li postano orgogliose ottenendo manciate di like, e poi ci sono le mamme che, invece, preferiscono tenere i visi dei bimbi per sé e per le persone care, senza la necessità di condividerli online.

Si tratta, secondo noi di Bellaweb, di due visioni opposte ma entrambe sacrosante, poiché dipendono dall’indole di ognuna di noi,ma soprattutto, ci risulta difficile marcare una linea al di là della quale decidiamo cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Anche all’interno della nostra redazione, le mamme non sono tutte uguali e agiscono, quando si tratta di mandare immagini online, in modi diversi, ma non per questo si accapigliano o si criticano. Semplicemente, sul profilo di una si vedranno manine, piedino, e poco altro, mentre su quello dell’altra saranno ben visibili i sorrisi dei pargoli.

Da cosa dipende questa scelta? Dalla volontà di mantenere una certa privacy sulla propria vita, soprattutto se ci sono minorenni, ma anche dall’istinto di protezione che ci appartiene, specialmente quando diventiamo genitori.
Se nascondere le fattezze dei propri figli ci fa stare meglio, o ci fa sentire più sicuri e al riparo dalle insidie che circolano sul web, ben venga, facciamolo!
Ma se invece vogliamo condividere i nostri momenti di gioia, che nella maggior parte dei casi coincidono con quelli trascorsi con i nostri figli, con gli amici di un tempo, ora lontani, o con i parenti che non ci vivono accanto, nessuno ce lo vieta e, soprattutto, nessuno ci può giudicare madri incoscienti per questo.

Postare una foto di un bimbo su Facebook non significa metterlo alla mercè di chiunque, ma a disposizione di un pubblico che noi abbiamo scelto. Certo, i pericoli ci sono sempre e dovunque, e noi genitori dobbiamo vigilare sempre e comunque, ma, più di un’immagine, forse sono pericolose le informazioni che noi diamo sui social network. Inutile, ad esempio, inserire indirizzo, orario e nome del luogo in cui è stata scattata la foto, perché in quel caso non è solo un viso, ma la nostra vita intera ad essere alla luce del sole. E diventiamo sempre più rintracciabili.

Personalmente, come mamma, mi preoccuperei se fossero i miei figli ad avere un profilo Facebook, perché in questi casi occorrerebbe davvero vigilare su tutto ciò che scrivono, postano e sulle amicizie virtuali che stringono. Per ora questo rischio non c’è, ma vedo tanti loro coetanei che navigano, aggiornano profili, taggano…e allora mi chiedo se la linea da non oltrepassare sia proprio questa.

Ma, se lo chiedessi alle loro mamme, sicuramente mi darebbero spiegazioni plausibili, quindi io non potrei permettermi di giudicare e criticare. Semplicemente, rifletterei e poi trarrei conclusioni che andrebbero bene per me ma non per altri.
Del resto, siamo diversi, abbiamo concezioni differenti della vita, ma tutti noi, mamme e papà, lavoriamo quotidianamente per proteggere e tutelare i nostri figli, solo che lo facciamo seguendo modalità che a volte sembrano opposte.
E allora, ognuno continuerà a ragionare seguendo la sua indole, l’importante è rispettare il pensiero altrui, ed eventualmente consigliare e confrontarci con chi agisce tanto diversamente da noi. Potrebbe essere più utile ed illuminante rispetto a un rifiuto assoluto.

Vera MORETTI