Se ieri siamo stati molto seri e impegnati in una campagna come quella contro l’omofobia, oggi siamo più leggeri e celebriamo, anche con un po’ di ironia e sarcasmo la giornata internazionale dei Musei.
Già: tutti conoscono il Louvre, il Prado, il Met o il Guggheneim, più interessante quest’ultimo- spesso- per la sua architettura che per le mostre che ospita, ma ci sono tanti musei che nessuno conosce. Voi sapete quali sono i più strani? Noi siamo andati a cercarli.
Lo sapevate ad esempio che a Cancun in Messico, c’è un museo subacqueo? Più di 500 sculture adagiate sul fondale del mare caraibico al largo delle coste messicane sono ormai parte integrante del parco subacqueo: le statue sono di un materiale che attira la diffusione del corallo e della fauna marinaSi può optare un’immersione guidata per ammirare le opere da vicino, o godere di un tour nella barca con fondo trasparente.
In Croazia, e precisamente a Zagabria, dove si trova un museo unico al mondo. La collezione è costituita da oggetti, di ogni natura, donati dalle persone nel corso degli anni; ogni oggetto è legato ad una relazione perduta, ed è accompagnato da una descrizione che lo racconta. Alcuni oggetti sono scherzosi, altri più tristi: ma tutti sono testimoni di una una storia unica.
I ramen, o noodles, quegli spaghettini giapponesi sono famosi ovunque, anche nella versione “da supermercato”. Una delizia inventata da Momofuku Ando, per il cui successo si è pensato di dedicarci un museo. Si può conoscere e scoprire tutto sulla storia dei ramen istantanei, , ma anche creare la propria zuppa personalizzata scegliendo ingredienti e addirittura cimentandosi nella preparazione dei ramen di pollo in uno dei workshop.
In Europa, in Polonia, all’interno della Soho Factory, cuore pulsante della creatività di Varsavia, si trova un museo dedicato alle insegne al neon, in particolare quelle risalenti al periodo della Guerra Fredda. Iniziato come progetto fotografico dei due curatori che volevano restaurare e preservare questi splendidi artefatti, il Neon Muzeum si è trasformato in un’attrazione internazionale.
Se non bastasse, a Bologna c’è il museo del gelato, in Cornovaglia quello della stregoneria, del folletto tipico a Dublino, in Irlanda e, siamo certi che ce ne siano ancora molti altri che, forse, vale la pena di scoprire.
Silvia GALLI