La prima pizzeria americana è stata aperta al 32 Spring Street di New York nel 1905. Fondata dal pizzaiolo italiano Gennaro Lombardi, che vendeva una fetta per soli cinque centesimi. IDa qualche giorno circola una notizia interessante, il Museo della Pizza, aprirà questo autunno proprio a New York per celebrare questo cibo così amato non solo dagli americani ma da tutto il mondo, Italia compresa ovviamente che ne detiene la maternità. La pizza newyorkese, quella di Chicago sono solo dei figli più o meno illegittimi della originale pizza napoletana. Sì siamo campanilisti.
Il The Guardian ha condiviso la notizia anticipando un po’ qualche curiosità. Lo ha definito “un museo dei selfie”. Piuttosto che appendere le foto a un muro e delineare la storia cronologica della pizza, sarà uno spazio pop-up che piacerà molto ai turisti per una generazione di esperti digitali, con una spiaggia per la pizza, una grotta per la pizza e diversi luoghi di divertimento per posare e celebrare la protagonista, la pizza? Sì, la pizza.
L’apertura è prevista dal 13 fino al 28 ottobre 2018 con le prevendite già attive, il biglietto è di circa $39 ma la location non è ancora stata svelata. Sul sito ufficiale si legge la descrizione “La pizza è l’indiscussa, democraticamente eletta campionessa del cibo. Un lusso universale che tutto possono concedersi. Come un migliore amico, la pizza è divertente, affidabile, coerente, flessibile e altruista. Sempre qui per noi quando siamo affamati, felici, frettolosi o in hungover. La pizza non giudica; è sempre per le persone, per le persone, ed è per questo che lo adoriamo“.
L’hastag del Museo è #MoPi e si tratta di “uno spazio per crogiolarsi nella gioia multi-sensoriale e psichedelica della pizza“. Una buona notizia è che “Una parte di ogni biglietto acquistato sarà donata dal Museo per fornire un pasto gratuito per una famiglia bisognosa. Ogni possessore di biglietti ha diritto a una fetta libera al di fuori o all’esterno della struttura (e il Museo farà del suo meglio per rendere disponibile della pizza aggiuntiva), ma, per essere chiari, questo è un museo dedicato all’arte, alla cultura e al divertimento, non solo a mangiare”.
Adesso tutto bello ma perché non ci hanno pensato prima i napoletani?
MaZ