Forse chi non ha figli, ma soprattutto figlie, in eta pre o adolescenziale, non ha neppure la più vaga idea di cosa sia Musical.ly.
Io che, invece, una figlia dodicenne ce l’ho, sono perfettamente informata su cosa sia questo e altri social amatissimi dai ragazzini.

Se con Instagram si postano foto e con Snapchat ci si cammuffa da cartoni animati e ci si stravolge la faccia, con Musical.ly ci si improvvisa cantanti, ma solo per 15 secondi. I video che si possono realizzare, infatti, non durano di più, ma per quel minuscolo lasso di tempo si canta in playback e si gesticola a ritmo, per poi condividere la “performance” con i propri amici virtuali, proprio come accade per gli altri social.

Da mamma, inizialmente guardavo con diffidenza a questo genere di passatempo, perché temevo lo scimmiottamento di mosse e smorfie delle star, che su una ragazzina in età da pubertà avrebbero stonato non poco, e invece, addentrandomi più a fondo, ho capito che le movenze da gran donna qui non c’entrano nulla.

Per lo più, si tratta di filmati fatti per divertirsi, e non per imitare o per sembrare più grandi. A testimonianza di ciò, è la tendenza a realizzarli in gruppo, improvvisando e divertendosi. Non c’è nulla di costruito o di artefatto, niente trucco, niente abiti e paillettes, ma solo tanti visi sbarazzini e puliti, con qualche risata finale quando il filmato è particolarmente buffo o qualche protagonista è particolarmente buffo.

Come con Instagram, anche con Musical.ly si possono applicare filtri o effetti speciali, velocizzare, rallentare o sfruttare il time-lapse, facendo sentire anche il rumore circostante, per personalizzare al meglio i propri video, e a volte il divertimento è proprio questo, al di là del video vero e proprio.

Un consiglio spassionato che do, da genitore, è non provare a cimentarsi se si è maggiorenni: si rischierebbe il ridicolo, e anche la reputazione davanti ai propri figli!

Vera MORETTI