Del Salone del Libro di Torino si è parlato persino troppo e, purtroppo, nella stragrande maggioranza degli articoli, protagonisti non sono stati i libri, a noi invece piace raccontare un salone diverso, tinto, guarda caso, proprio di rosa.
L’editore Newton & Compton, vero e proprio leader nel comparto della narrativa definita femminile, infatti, ha invitato due delle proprie autrici di punta: Anna Premoli e Felicia Kingsley per una chiacchierata ed un confronto sul tema.
Gli addetti ai lavori hanno smesso di definirla letteratura rosa preferendo dal 1995 circa la definizione di chick lit (letteratura dal pollastrelle : chick è l’abbreviazione di chicken, pollastro, pollastrella) per la narrativa che ha per protagoniste donne single, in carriera, dinamiche ed alla moda. Un romanzo rosa 2.0 come si suol dire, l’evoluzione dei romanzi d’appendice in cui lo stile della narrazione tende ad essere irriverente, ironico, vivace anche quando l’argomento è sentimentale o sensuale.
Purtroppo la letteratura di questo tipo soffre ancora, anche se, a dir la verità sempre meno, di emarginazione rispetto alla letteratura “mainstream”, considerata letteratura minore da intellettuali vari, ma anche da agenti ed addetti ai lavori, ha in realtà , sempre di più, una sua dignità, infatti a differenza di qualche anno fa, i romanzi usciti ultimamente sono sempre più ricchi di contenuti.
Ci sono protagoniste che parlano di architettura con grande competenza come fa ad esempio Cassandra Rocca, esperte di web design come la protagonista di un romanzo di Tania Paxia, e, addirittura Anna Premoli ha impostato uno dei suoi romanzi proprio sulla spinosa questione della rivalità tra la letteratura rosa e quella definita mainstream.
Oggi la letteratura femminile misura circa il 25 % della narrativa totale, i numeri sono importanti, definirla di nicchia è decisamente riduttivo e una buona parte del successo di questo tipo di letteratura è del mondo che la circonda, quello dei bookblogger, l’evoluzione del circolo letterario di austeniana memoria.
E’ grazie a questo fenomeno infatti che abbiamo la possibilità di conoscere le autrici in forza a Newton & Compton, praticamente tutte arrivate da un’esperienza di self publishing perché, come dicono in casa editrice, non ci sono agenti che rappresentino o facciano scouting di queste scrittrici, per lo più di sesso femminile.
Felicia Kingsley con il suo “Matrimonio di Convenienza” è stata una rivelazione e, senza la voce delle bookbloggers, probabilmente oggi non sarebbe una delle autrici di punta della case editrice. Non sempre dai blog arrivano complimenti, ma le critiche, quando costruttive non possono che fare bene agli autori e sono da questi bramate in maniera quasi maniacale.
In un momento in cui l’editoria è in crisi, in cui la carta stampata ha meno appeal del collegamento alla rete, la letteratura femminile sta segnando un importante e positivo segnale in controcorrente, quindi forse non è più il caso di denigrarla ma di apprezzarla come merita, un momento di evasione e di piacere quanto un qualsiasi altro passatempo.
Leggere, ce l’hanno sempre detto, è come vivere mille vite, non vediamo perché vivere le vite di protagoniste divertenti e spensierate dovrebbe essere meno dignitoso di viverne altre…
Silvia GALLI
photocredit Felicia Kingsley