In autunno è andata in onda l’ottava stagione di Cercasi casa disperatamente. Come si spiega questo grande successo?
La formula vincente adottata da Real Time è stata costruire dei programmi attorno a delle professioni reali. Ciò che faccio in video corrisponde al mio lavoro nella vita reale, per questa ragione il pubblico ci considera familiari, siamo i professionisti della porta accanto. Il gusto dei telespettatori è cambiato molto e Discovery ha introdotto in Italia un modello di tv che esisteva già all’estero: la docu-fiction.
Come ha iniziato a lavorare in tv?
È accaduto per caso, eravamo nel 2007 e il mercato immobiliare mostrava i primi segnali di questa lunga crisi, in cantiere si avvertiva già un senso di stanchezza. All’inizio mi è stata proposto di partecipare ad un progetto che sarebbe durato pochi mesi, e poiché amo lanciarmi in nuove esperienze ho accettato. Così abbiamo girato la prima edizione di Cerco casa disperatamente, ed è stato un successo, replicato dalle successive edizioni e dai programmi che sono seguiti: nel 2009 Vendo casa disperatamente, e nel 2013 Welcome Style e Shopping Night: Home Edition. Piacciono molto al pubblico perché la casa è molto sentita dagli italiani.
Come è cambiato il loro rapporto con la casa?
Purtroppo per i giovani la casa non è più una certezza perché hanno troppi problemi legati alla ricerca del lavoro e dei finanziamenti. Ma la casa resta nel cuore degli italiani, risponde al loro bisogno di creare un nido, come dimostrano le statistiche: nell’arco della vita gli italiani cambiano casa 2 o 3 volte al massimo, nel Nord Europa anche 8 volte. Gli italiani cambiano la casa se si ingrandisce la famiglia, dopo sono molto più interessati a trasformarla, cosa che è meno frequente negli altri paesi.
Anche lei ha dovuto cercare casa disperatamente?
La ricerca della casa è sempre un lavoro molto impegnativo e va affrontata con metodo. Bisogna consultare quanti più annunci è possibile, in questo internet aiuta molto, e visitarne tante prima di ridurre il campo di scelta. Ma come in amore: non è detto che quello a prima vista non sia quello giusto, così può capitare che la casa giusta sia una delle prime in cui ci imbattiamo.
Come è stato diventare un personaggio pubblico?
In effetti sono riconosciuta anche per strada, è una piacevole esperienza la manifestazione di affetto da parte del pubblico, che non ci considera personaggi dello spettacolo, ma dei veri vicini di casa prestati al piccolo schermo.
Su Real Time però è sbarcato anche Amici…
Questa è una scelta molto interessante da parte della nostra rete, la nostra tendenza è andare incontro ai gusti del pubblico e Amici ci aiuterò sicuramente ad ampliare la fascia, anche d’età, dei nostri telespettatori.
Sa di essere molto apprezzata anche dal pubblico gay?
Me ne rendo conto perchè mi viene manifestato questo affetto particolare e mi fa molto piacere. Io lavoro con molte persone gay e sento di avere con loro un rapporto privilegiato, per me è del tutto naturale, io ho anche un fratello gay. Sposo la causa omosessuale, l’anno scorso ho partecipato al Padova Gay Pride dove ho firmato per le unioni civili, in generale sostengo il riconoscimento delle coppie di fatto, non serve un pezzo di carta per essere famiglia.
Come donna quali questioni le stanno a cuore?
Sento molto il problema del futuro dei giovani, forse perché sono mamma di un ragazzo di 18 anni che sta affrontando il primo anno di università. Viviamo in un tempo che li penalizza molto, anche se riconosco che sono molto più preparati di quanto non lo fossimo noi alla loro età. Ricevo moltissime mail di ragazzi in gamba e creativi e se riesco faccio in modo di coinvolgerli nelle trasmissioni.
Lei è anche molto apprezzata per il suo stile…
Quella che vedete sullo schermo sono esattamente io nella realtà: il mio modo di vestire, pettinare, truccarmi, parlare. Mi fa piacere essere piacente al di là del fatto che appaia. Appartengo ad una generazione ancorata ai miti del passato come Jacqueline Kennedy, anche se può sembrare banale. Ma basta vedere le fotografie della sua vacanza a capri, in cui le bastano delle infradito e dei pantaloni alla caviglia per essere elegantissima: lo stile dipende dall’essere, non dall’avere.
In quale posto le piacerebbe acquistare casa?
Parigi! Se vincessi alla lotteria comprerei lì 50 mq. Si respira un’aria magica, tra architetture da sogno ed una vita molto ricca di stimoli. A Parigi puoi camminare per ore senza stancarti mai perdendoti tra gli orizzonti bellissimi che ti avvolgono.
Oltre alla tv si è anche dedicata alla scrittura. Come sono nati i suoi 2 libri?
Nello scrivere Arredo casa disperatamente mi sono emozionata molto e la lavorazione è stata lunga e impegnativa. Anche se si tratta di un manuale che vuole essere semplice contiene indicazioni molto utili e la storia degli ultimi 100 anni di design e arredamento, lì è venuta fuori la mia natura di architetto. Welcome style invece è un volume molto più fotografico, ricco di immagini bellissime.
I suoi prossimi progetti in tv?
Stiamo lavorando ad una nuova edizione di vendo casa disperatamente, le riprese inizieranno a breve e per ora stiamo studiando delle piccole modifiche del format. E sicuramente replicheremo Shopping Niht: Home Edition perché l’idea della gara diverte molto il pubblico e anche noi giudici. Ho la fortuna di lavorare con delle persone meravigliose come il mio adorato Max Viola, credo che il feeling tra di noi si percepisca in tv.
Andrea VIGNERI
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