Ma come si legge, anzi, che cos’è?
Letteralmente prima dei 18 anni, perché i protagonisti non hanno, appunto ancora compiuto i diciotto anni: ragazzi, ma a dir la verità soprattutto ragazze, attori principali di video o cortometraggi di una durata variabile dai 6 fino ai 20 minuti.
La moda è partita dal Sud Italia, ma in men che non si dica ha iniziato a prendere piede lungo tutto lo stivale anche, se, per fortuna, ci sentiamo di aggiungere, sono in molti a trovare volgare e diseducativa questa novità.
In un’epoca in cui le web star sono gli “Youtubers” (attori o registi di video caricati sulla piattaforma You Tube ndr) i video caricati , i primi risalgono al 2013, hanno immediatamente creato miriadi di seguaci più o meno artigianali con risultati molto più che deludenti.Il vero problema, tuttavia, se di problema si vuole ironicamente parlare, è che l’ondata di entusiasmo ha dato il via al prevedibile format televisivo “Il boss dei prediciottesimi” sulla scia del più famoso boss delle torte e, ahinoi, del Boss delle Cerimonie”.
Quello che vorrebbe avere il video è uno stile patinato, quello che spesso risulta è, seppur prodotto in maniera egregia, una discutibile messa in mostra di ragazzini che si atteggiano a uomini e donne vissute senza averne ovviamente l’esperienza, la capacità e nemmeno l’aspetto.
Oltre a tutto ciò come dicono gli inglesi, last but non least, il costo del video si aggira attorno ai 6.000 euro a cui vanno aggiunti, qualora si desiderino utilizzare e quasi sempre è così, tutti gli elementi scenici da affittare moto ad acqua limousine con autista, spiagge private etc. per non parlare di abbigliamento, trucco e parrucco che non sono prescindibili.
Dopo questa parziale panoramica ci rimane una sola domanda alla quale noi non siamo riusciti a dare risposta: perché? Al di là della sterile polemica o dell’essere inevitabilmente bacchettoni, quello che ci risulta ostico da comprendere è l’utilizzo di questi video, secondo voi?
Silvia GALLI