Tante trentenni e giù di lì ne hanno pagato le conseguenze a caro prezzo. Lui salva lei e lei salva lui. Se troppe donne ancora oggi sognano un principe azzurro che se le vada a prendere, superando enormi ostacoli e avversità. Se ancora oggi credono che anche le cose più impensabili possano realizzarsi quando c’è l’amore. Se pensano di potere davvero salvare uomini impossibili, non è soltanto colpa di quella “gran culo ci Cenerentola“, no. E’ colpa anche di Pretty Woman.

Una storia, quella raccontata nel film interpretato da una meravigliosa Julia Roberts e da uno splendido splendente Richard Gere, che ha fatto sognare generazioni di imperterrite romantiche e che ha foraggiato i loro sogni d’amore, spingendole a credere che gli amori folli possono diventare realtà da vivere. Una storia che, ancora oggi che compie 25 anni, continua a fare sognare. Perché se è vero che i tempi sono cambiati, che sulla carta non abbiamo più bisogno di qualcuno che venga a salvarci, è pur sempre vero che in fondo – ma nemmeno tanto in fondo – al cuore siamo ancora principesse che sognano il grande amore, quello che redime, quello folle e irrazionale che cambia la vita. E tanti saluti e grazie al femminismo con cui ci ha imboccate per sei stagioni e due film Carrie Bradshaw in Sex and The City.

Pretty Woman ci ha tratte in inganno. Ci ha fatto pensare che alla fine lui il coraggio di scegliere lo trova. Ci ha fatto pensare che possiamo cambiare un uomo con la forza del nostro amore. Ci ha fatto pensare che le fiabe con il “vissero felici e contenti” alla fine esistono. E nonostante abbiamo appurato con le nostre mani – rimettendoci cuore e ossa e lacrime – che sono davvero pochissimi gli uomini che hanno il coraggio di cambiare e rischiare, che raramente l’amore riesce a salvare e ad essere più forte di una vita sicura e comoda, ancora oggi, quando Vivian e Edward fanno l’amore davvero per la prima volta, quando lui arriva sotto la casa di lei strombazzando il clacson con un mazzo di fiori in mano, arrampicandosi sulle scale antincendio pur soffrendo di vertigini per portarla nella sua vita, beh, ancora oggi piangiamo lacrime e ci speriamo. Arriverà anche per me, pensiamo.

E intanto che aspettiamo (e speriamo) ci piace ricordare le citazioni più belle del film, appena venticinquenne, che forse ha fatto tanti più danni della fiaba di Cenerentola.

V: «Sei in ritardo»
E: «Sei bellissima»
V: «Non sei in ritardo».

V: «Tu fammi un solo esempio di una che conosciamo alla quale è andata bene».
K: «Vuoi un esempio? Vuoi che faccia un nome? Vuoi che ti dica un nome insomma uno qualunque? ».
V: «Sì, uno. Me ne basta uno».
K: «Dio, che ossessione sono i nomi… quella gran culo di Cerentola!».

V: «E che succede dopo che lui ha scalato la torre e salvato lei?»,
E: «Che lei salva lui!».

E: «Che cosa vuoi, Vivian?»
V: «Voglio la favola».

T: «Dev’essere difficile lasciare andare via qualcosa di così bello».

E: «Stai con me. Stai con me stasera, non perché ti pago ma perché lo vuoi tu».

 

Pinella PETRONIO