Quante volte ci capita, passando in rassegna camerette, cantine e ripostigli, di trovare oggetti, giocattoli o abiti che i nostri bambini non usano più?
E quante volte pensiamo di fare ordine ed eliminare tutto ciò che non serve ma giace su uno scaffale a prendere polvere?

Tante volte, però, succede anche di non avere il coraggio di disfarsi di cose che, in passato, hanno avuto un profondo significato, come il passeggino, il lettino con le sbarre o le tutine da bebè.

Si tratta, spesso, di oggetti ancora in buono stato e che, quindi, non meritano di essere buttati, anche per i soldi che sono costati!

In presenza di amiche, sorelle o cugine in procinto di partorire, si indirizzano a loro gli abiti smessi dei figli, ormai grandi, come anche biberon, sterilizzatori e quant’altro può servire a chi si appresta a vivere la più grande delle esperienze.

Ma, in mancanza di neomamme nella cerchia di amicizie, come si può fare per dare una seconda chance a tutti i prodotti che non si usano più?

A questo serve il sito BabySharing.com, il portale in cui genitori con bimbi più o meno piccoli vendono o cercano ciò che può servire ai loro figli, che sia una bicicletta o una carrozzina.

L’idea originaria è venuta a un bimbo di 5 anni di nome Niccolò che, tanto desideroso di avere una sorellina, ha deciso di mettere in vendita i giocattoli che non usava e che aveva accantonato, per comprare un regalo alla sorellina che tanto voleva avere.

Partendo da questa tenerissima iniziativa, quattro papà, ovvero Alessandro, Giorgio, Massimo e Fabrizio, che hanno deciso di buttarsi in una nuova avventura, dando vita dunque a BabySharing.

Incuriosite da questo progetto, noi di Bellaweb abbiamo deciso di intervistarli, per saperne di più.
Ecco cosa ci hanno raccontato:

Il vostro progetto è appena nato ma sta già avendo molti consensi sul web, vi aspettavate questo riscontro così positivo?

Ci aspettavamo un riscontro positivo, ma non in tempi così brevi. Siamo partiti da poche settimane e non abbiamo ancora fatto alcuna attività di comunicazione. Ma in pochi giorni i fan delle nostre pagine social hanno iniziato a crescere e molti utenti hanno deciso di usare la nostra piattaforma per vendere e acquistare i primi prodotti. Evidentemente c’era bisogno di uno spazio come BabySharing.

Secondo voi, qual è il motivo principale per cui sono così tante le persone interessate a vendere e condividere i propri oggetti? C’è solo lo zampino della crisi, che ci ha reso tutti più parsimoniosi, o un maggior rispetto dell’ambiente?

Potremmo dire che influiscono entrambi i fattori. La crisi si sente e sono molte le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese . L’aiuto che offre BabySharing è forse poca cosa, ma influisce sicuramente sulla gestione del budget familiare. I nostri figli crescono in fretta e passeggini, giocattoli, vestiti, durano sempre meno tempo. Con noi, hanno la possibilità di far quadrare i conti e allo stesso tempo di dare a quegli oggetti una nuova vita. Non è, infatti, solo una questione di risparmio o di guadagno. Riteniamo che ci sia anche un risvolto sociale. Siamo nell’era degli “oggetti da discarica”, cioè prodotti già progettati e pensati per una vita breve. Quegli oggetti restano spesso anni in cantina per poi essere gettati nella spazzatura. Noi vogliamo ridare vita a quegli oggetti. Vogliamo che altri bambini possano “amare” gli stessi oggetti già “amati” da qualcuno prima di loro. Questo ha sicuramente un impatto sull’ambiente e, perché no, anche sul portafogli.

L’idea iniziale del progetto è nata da un bambino e dal suo desiderio di avere una sorellina. Secondo voi diventare genitori significa anche dare più spazio alla creatività e a scelte più consapevoli, in termini di risparmio e di riduzione dello spreco?

Beh, in effetti è successo proprio il contrario. E’ stato proprio Niccolò, con la sua idea originale e creativa, ad insegnarci che sono proprio gli adulti a mancare di creatività. I bambini riescono a guardare oltre i confini del possibile. Riescono a trovare le soluzioni più semplici per i problemi più grandi. Qualcosa che noi adulti stiamo perdendo. Crediamo che diventare genitori significhi anche riappropriarci di quello spazio creativo che forse dimentichiamo troppo spesso. Quello che possiamo insegnare loro è difendere quello “spazio”, coltivarlo e non perderlo con il tempo. Se sono in grado di fare questo, saranno in grado di compiere, in futuro, anche scelte più consapevoli in termini di risparmio e di riduzione dello spreco.

Dall’intuizione di Niccolò alla realizzazione del progetto quanto tempo è passato? E’ stato difficile trasformare l’idea in realtà?

In realtà è passato pochissimo tempo. Abbiamo subito capito che da quell’idea poteva nascere qualcosa di utile. Ci siamo incontrati, ne abbiamo parlato, abbiamo buttato giù un primo business plan e la settimana dopo eravamo al computer con uno sviluppatore web a creare BabySharing.com. Ciò che ci ha aiutato maggiormente è stata proprio la nostra esperienza di genitori. La capacità di capire cosa serve ad una famiglia alle prese con la nascita di un figlio. E’ stato un processo molto veloce. In fondo, quando si crede realmente in un progetto, nulla può impedire a quel progetto di crescere.

Cosa possono trovare i vostri potenziali clienti sul vostro sito? Oltre che acquistare e vendere prodotti, è possibile anche scambiarli?

I nostri utenti possono vendere il passeggino del figlio ormai cresciuto e, con quei soldi, acquistare la sua prima bicicletta. Sul nostro sito possono trovare tutto ciò che serve ad un bambino. Dal passeggino ai pannolini, da mobili per la cameretta a giochi per tutte le età, da prodotti per la pappa e l’allattamento a quelli per la gravidanza e la maternità. Quello che possono scambiarsi, è l’esperienza. Ogni utente, infatti, ha la possibilità di interagire con il nostro blog, mandandoci le loro storie, i loro consigli su quali pannolini utilizzare, su quale seggiolino sia il più adatto per la propria auto, su cosa fare se la casa è invasa dai giochi della loro piccola peste. Ognuno è libero di esprimersi e di aiutare altri genitori nelle loro scelte.

Noi vi auguriamo buona fortuna per il vostro progetto, perché lo troviamo innovativo e utile, in grado di aiutare concretamente le famiglie con bambini, ma in maniera diretta e semplice. Ma, a questo punto, Niccolò non se la merita, una sorellina?

Vi sveliamo un segreto in anteprima… Niccolò ha avuto la sorellina che tanto voleva. Con la nascita di BabySharing.com è nata anche Olivia…

Vera MORETTI