Di Nancy Reagan sono indelebili almeno due caratteristiche: il sorriso perenne e lo sguardoThe Gaze- fisso ed adorante che rivolgeva costantemente al marito nelle occasioni pubbliche.

Proprio il suo sorriso fu la causa di uno dei suoi più grandi dispiaceri, spesso si diceva «Nancy Reagan ha un sorriso interessato, il sorriso di una brava moglie, di una brava madre e di una brava padrona di casa, il sorriso di chi ha per padre un neurochirurgo e per marito la definizione stessa di Bravo Ragazzo» Per tutti da quel momento fu “Pretty Nancy“, un soprannome volutamente sarcastico che venne sostituito poi dall’altrettanto sgradevole “Queen Nancy” per tacciarla di snobismo.

Che fosse snob, che fosse dispotica, non possiamo dirlo, ma dai ritratti che emergono, la signora Reagan è stata senza alcun dubbio l‘icona incontrastata degli anni 80.

Inaugurò la presidenza con un costosissimo e, ovviamente criticatissimo, restyling della Casa Bianca, ma la sua felice nuova vita ebbe subito una battuta d’arresto con l’attentato al Presidente. Un attentato che fortunatamente non ebbe l’epilogo di quello del Presidente Kennedy, ma che minò la serenità di una donna innamoratissima del proprio marito.

I Reagan erano una cosa sola, “La più bella storia d’amore d’America“, l’ha definita l’attore, amico della coppia Charlton Heston, tanto che persino i figli della coppia sentirono esclusi da quel cerchio indissolubile costruito dai loro genitori.

A chi glielo chiedeva, Nancy amava far notare di non stare mai un passo indietro ma sempre rispettosamente accanto a Ronald, tuttavia camminò spesso sulle proprie gambe, soprattutto con la campagna sulla prevenzione e sull’abuso di droga, nominata semplicemente “Just Say No“, tanto che per promuovere la campagna prestò il suo volto anche ad episodi  delle famose serie televisive Arnold e di Dynasty.

Visse pubblicamente il tumore al seno e, con la sua mastectomia totale, contribuì a convincere le donne alla prevenzione grazie agli esami diagnostici; si batté strenuamente,anche dopo il ritiro dalla vita politica, per il recupero delle cellule staminali, una battaglia che vide la luce con l’attuale presidente Obama.

Nancy fu molto attiva politicamente, anche se mai in pubblico, ma grazie a lei il famoso Irangate si risolse in poco più di una bolla di sapone e, soprattutto, ebbe un ruolo chiave nella distensione dei rapporti con il leader sovietico Gorbacev e l’amata moglie Raissa  oltre a vantare un rapporto privilegiato con un’altra icona degli anni 80 Margareth Tatcher che definì l’altra anima gemella di suo marito.

E’ stata criticata per lo stile sfarzoso che impose alla Casa Bianca dopo che  comprò un servizio di porcellane di oltre 4300 pezzi (19 per posto tavola) e non lesinò nella scelta dei propri outfit. Qualche esempio?

Per il ballo inaugurale del primo mandato  scelse un elegantissimo abito da sera monospalla Galanos, costato 22500 dollari, poi non si fece mancare abiti Bill Blass, Adolfo e Oscar de La Renta che venivano prestati dai couturier alla First Lady e le crearono non pochi incidenti diplomatici arrivando addirittura a tacciare la coppia di evasione fiscale. Amica intima di Valentino, come già la Kennedy, indossò parecchi suoi capi, soprattutto rossi, tanto che il tono scelto da Nancy venne battezzato Rosso Reagan.

Una donna perfetta? No di certo, sapeva bene quali carte giocare e, soprattutto quali non giocare, come la volta in cui prese la brutta decisione di non aiutare l’amico Rock Hudson morente a causa dell’AIDS,  a provare una cura sperimentale in Francia, a suo dire per non concedere un aiuto che non avrebbe potuto dare a tutti gli americani, in verità per non associare il nome dei Reagan al mondo omosessuale allora ancora tabù.

Manipolatrice, dispotica, calcolatrice? Certamente una donna dalla personalità poliedrica che ha dato all’America quello di cui aveva bisogno in quel momento: una coppia presidenziale forte, innamorata, con un tocco glamour.

Silvia GALLI

 

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