Non è un segreto che il 2020 sia un vulcano attivo in cui vengono eruttate notizie di ogni genere – per lo più drammatiche – seguite da momenti di disperazione ribollente.
Si può tornare ad essere felici , a stare bene, e a considerare il mondo il meraviglioso posto che è ( a fatica, ma si può) , quindi la prossima volta che ci viene chiesto “come stai?” è d’obbligo rispondere “molto bene”, ma soprattutto è d’obbligo pensarlo davvero.
Come fare? Ecco qualche semplice, o forse non troppo semplice, consiglio.
Predi una pausa per le preoccupazioni. Hai letto bene, si tratta di programmare del tempo per stare male, almeno così dice Emily Anhalt, psicologa ed esperta di fitness emotivo. In questo modo potrai usare il resto del tempo per assorbire ogni vibrazione positiva.
Pensa ad un evento positivo della giornata prima di andare a letto. Questo è più facile, a volte, non sempre, ma a volte sì.
Abbandona i pensieri deprimenti, o meglio impara a riconoscerli e riformularli. Questo ripulirà la tua mente rendendolo un “luogo” dove è piacevole stare. Chi non ama stare nel pulito e nell’ordinato?
Promemoria: il dolore non è una competizione. Già, è proprio così. Esci dunque dal gioco del confronto che è solo dannoso e controproducente.
Abbiamo paura di parlare di perdite che sembrano meno significative rispetto a quelle degli altri – diciamo a noi stessi che dovremmo solo essere grati, dice la psicoterapeuta Lori Gottlieb, ma quando ignori il tuo dolore uscirà in altri modi, come ad esempio maggiore irritabilità. La soluzione: avere grazia per te stesso.
Sempre la Gotllieb esemplifica: “Se un amico ti dicesse: ‘Mi manca davvero andare alla mia lezione di ginnastica’, lo ascolteresti e lo conforteresti. Dobbiamo rispondere con la stessa compassione per noi stessi “.
E ancora prova a costruire la tua resistenza al disagio. Il nostro cervello spesso percepisce le cose che immaginiamo come equivalenti a ricordi reali. Quindi immaginalo, a quel punto diventa parte del tuo bagaglio.
Silvia GALLI