Niente fiori sul palcoscenico dell’Ariston, è vero. Ma la seconda serata del Festival di Sanremo edizione 2018, ha riservato, ai nostalgici di sempre e anche a quelli dell’ultim’ora, una sorpresa graditissima. Claudio Baglioni ha, infatti, tirato fuori dal cilindro magico il vero mattatore di Sanremo. Pippo Baudo, “nato a Militello Val di Catania“, ha dato una lezione di televisione a tutti quanti, dimostrandosi ancora, alla veneranda età di 82 anni, un raffinato professionista, a suo agio sul palco come se fosse nel salotto di casa, facendo molto serenamente a meno del gobbo, come fa chi questo mestiere lo sa fare davvero, come chi questo mestiere ce lo ha nelle vene e non ha bisogno di nessun autore che gli scriva le parole da dire.
“Pippo, ti prego, il pippone no”, hanno scritto sui social, mentre Baudo apriva il baule dei ricordi e snocciolava fatti e aneddoti, soffermandosi su quegli artisti “che ha inventato lui”. Qualcuno lo ha accusato di essere egoriferito e autoreferenziale. Sì, forse. Ma credete davvero che chi sceglie di fare televisione manchi di una di queste caratteristiche? Ne dubitiamo. Che si chiami Pippo Baudo o Carlo Conti, ci vuole sempre una buona dose di autoreferenzialità. E poi, consentitecelo, lui se lo può permette. Ha fatto la storia della televisione italiana.
In questa serata, poi, che ha visto in gara quattro delle nuove proposte, liquidate velocemente all’inizio della puntata, quasi fossero un peso di cui liberarsi prima di entrare nel cuore dello show, e che hanno comunque sorpreso positivamente (a noi è piaciuto molto Lorenzo Baglioni che con una canzone sui congiuntivi ci ha dato una bella lezione di grammatica), altro grande ospite è stato Sting. Artista raffinatissimo, ha cantato prima una sua canzone con testo riadattato, su esplicita richiesta del direttore artistico, in italiano e si è poi sperimentato in un’inedito duetto con Shaggy (per la saga “ripescati da un passato lontano”), con cui ha fatto un disco.
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Per il resto qualche momento esilarante degno di nota: come quando Claudio Baglioni si è seduto al piano forte e ha intonato Piccolo Grande Amore, disturbato dall’attesissima Franca Leosini, idolo della rete, seguitissima da un popolo di fan che amano appellarsi #leosiners, conduttrice di Storie Maledette. O quando PierFrancesco Favino ha movimentato il palcoscenico cantando e ballando Despacito insieme a Michelle Hunziker, che anche ieri sera ha dimostrato di essere totalmente a suo agio su quel palcoscenico, così come l’attore romano, confermando l’impressione che i veri presentatori siano loro.
La gara della seconda serata, dopo il successo di ascolti del debutto, è stata inoltra segnata da un prevedibile colpo di scena: sul palcoscenico, infatti, non si è esibita la coppia Ermal Meta-Fabrizio Moro, che, in attesa del verdetto Rai sul presunto plagio della loro canzone, dovrebbero esibirsi stasera. Ma nel corso della serata di ieri, siamo riusciti anche a raggiungere due certezze assolute. La prima è che Claudio Baglioni con la gag del “dittatore di Sanremo” non fa ridere nessuno. La seconda è che Biagio Antonacci ha scelto consapevolmente di suicidarsi, cantando Mille giorni di te e di me insieme a Baglioni.
Pinella PETRONIO