Sara Porro è una ragazza fortunata: le piace viaggiare e mangiare, per sentirsi “meno in colpa” ha deciso di farne un lavoro e ne scrive, in maniera davvero divertente. L’abbiamo intervistata ora che è uscito il suo libro Manuale di sopravvivenza amazzonica per signorine di città. Il libro fa parte della collana Alla Carta edito da EDT che raccoglie le esperienze gastronomiche di autori che abitualmente non si dedicano a temi gastronomici.
Sara ha scelto una destinazione particolarmente interessante per il suo libro: il Perù una nazione ricca di sapori e piatti tipici, si pensi che sulla guida più importante al mondo, tra i 50 migliori ristoranti tre sono peruviani, così come tre sono italiani.
Chi è Sara: raccontaci qualcosa di te di chi sei e di come ti piace essere descritta
Ho trentadue anni (quasi trentatre, per dovere di cronaca), vivo con il mio compagno a Milano. Sono innamorata della mia città. Mangio e viaggio molto. Per avere la scusa per farlo, scrivo: soprattutto di questo, ma ogni tanto anche d’altro, una categoria terza che potremmo definire “costume” ma anche “fatti miei”. Ho un hobby costoso: adottare cani anziani.
Come nasce il tuo libro: “Manuale di Sopravvivenza in Amazonia per una signorina di città”?
Come molti ansiosi, non ho mai avuto grande spirito d’avventura. Però la mia ansia universale è a tal punto onnicomprensiva che a un certo punto mi è venuta l’ansia di non avere vissuto abbastanza avventure. Ho pensato che a trent’anni la mia finestra di opportunità si stava chiudendo, e improvvisamente la mia zona di comfort mi ha fatto venire la claustrofobia. Allora ho deciso di partire per un’avventura: un viaggio zaino in spalla in Perù.
Quanto del titolo riflette la personalità dell’autrice?
Per questo libro avevo in mente un altro titolo, cioè “Latte di Tigre”, il nome del “sughetto” del ceviche, il piatto probabilmente più rappresentativo della cucina peruviana. Però abbiamo scoperto poco prima di andare in stampa che stava per uscire un altro libro con lo stesso titolo, e quindi siamo stati costretti a cambiarlo.
L’idea è venuta a Luca Iaccarino, curatore editoriale di AllaCarta di EDT: e questa opzione di riserva ci è piaciuta subito più della prima. C’è tutto: l’Amazonia peruviana, la mia scarsa propensione all’avventura e la mia ipocondria di fondo, pure la mia fissazione con i libri di self help un derivato della mia tendenza a pensare che non esiste un problema esistenziale che non possa essere risolto acquistando il “Manuale” corrispondente.
Chi dovrebbe leggerlo e perché?
Di certo è un libro che ricorderà questo luogo meraviglioso a chi ha viaggiato in Perù, e altrettanto bene può fare da introduzione a chi quel viaggio per il momento lo sogna soltanto. Tutte le altre “signorine di città” (ambo sessi, si può tranquillamente essere un uomo ed essere una signorina di città) si riconosceranno in qualcuno dei miei tic.
E adesso è in programma un secondo libro?
Il terzo, per la verità (il primo libro che ho scritto è Giuseppino, a quattro mani con Joe Bastianich, uscito per Utet nel novembre 2014). Sto lavorando a un nuovo libro, che uscirà per Utet a fine novembre 2016: sarà un racconto di viaggi gastronomici in giro per il mondo (Un altro?!)
Silvia GALLI
photocredit Bob Noto
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