Abolire tutto l’inutile contorno di confidenze, pranzi, cene e riunioni per andare dritto al sodo: i partecipanti, a coppie, entrano in un box di plexiglass insonorizzato e coi vetri opachi, dando ai presenti l’opportunità di studiare attentamente il loro personale modo di fare l’amore.
Finito l’atto i due escono dal box e incontrano la giuria, come in ogni buon talent show che si rispetti: c’è la conduttrice Mariella Frostrup, l’esperta di sessualità Tracey Cox, lo psicoterapeuta Phillip Hodson e l’esperto in relazioni di coppia Dan Savage.
Naturalmente i giudizi non si fermano qui, perché anche i telespettatori potranno dire la loro comodamente da casa, utilizzando ogni sorta di Social Network possibile e immaginabile.
Eppure il reality hot non è stato pensato per quello che tutti noi stiamo immaginando, ma ha bensì un ruolo “educativo” (a quanto dicono i produttori): insegnerà ad adulti e adolescenti come si fa il buon sesso, spiegando le cose da fare assolutamente e da non fare proprio.
Insomma, dopo gli “how to” a base di trucchi, vestiti, matrimoni e quant’altro, adesso spunta fuori anche il reality per imparare a fare sesso.
A me, personalmente, sembra un po’ esagerato. Se il solo scopo è quello divulgativo, ci sono altri programmi nettamente più fantasiosi e spiritosi, come lo spassosissimo “Sex Education Show” in onda su Fox Life con la bella giornalista e autrice Giovanna “Nina” Palmieri.
Per incuriosire e spingere al miglioramento tra le lenzuola uomini e donne di tutte le età, non serve sbandierare un po’ di esibizionismo pro-audience, ma occorrono tanta fantasia, ironia e capacità di trattare argomenti delicati con un sorriso.
Certo è che i reality fanno ascolto… E nell’epoca che viviamo (forse) è questo ciò che conta.
Erika POMPILI
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