Quando si parla di parità dei sessi, e si arriva a dichiarare che, ormai, è stata raggiunta, significa che viene considerato solo il mondo occidentale, senza considerare la situazione delle donne che vivono in Paesi ancora in via di sviluppo.

Ci sono posti al mondo che non solo il divario tra uomini e donne è enorme, ma non c’è la benché minima intenzione di diminuirlo, tantomeno di eliminarlo.

Tra le storie che testimoniano la vita che molte, troppe donne sono costrette a vivere, noi di Bellaweb vogliamo segnalare quella raccontata in Siria mon amour, un libro autobiografico scritto da Amani El Nasif, ragazza siriana trapiantata in Italia, e Cristina Obber, giornalista e scrittrice italiana da sempre vicina alle tematiche legate al mondo femminile.

Amani, nonostante sia nata ad Aleppo, ha vissuto in Italia, a Bassano del Grappa, la sua adolescenza ma, a 16 anni, i suoi genitori le donano un biglietto aereo per la Siria, di andata e ritorno, spiegandole di doversi recare laggiù per un problema burocratico.

Arrivata in aeroporto, vestita all’occidentale e con le unghie smaltate di rosso, capisce subito che qualcosa non va. Ad attenderla, i familiari dei suoi genitori, che le regalano un velo e degli abiti orientali da sostituire ai suoi, troppo moderni e troppo audaci.

Amani rischia di perdere, oltre alla sua emancipazione e alla sua identità, anche la cosa più preziosa, ovvero la sua libertà, quando si rende conto che qualcuno ha scritto il suo destino per lei, dandola in sposa ad un cugino sconosciuto e malvagio.

Ma, mentre tutti intorno a lei si aspettano che accetti di buon grado ciò che è stato deciso, Amani dentro di sé sa che quella non sarà la sua vita e si batte come una tigre per non farsi sopraffare da regole assurde e umilianti, ma che alle donne siriane sembrano normali ed indiscutibili.

Avere paura di essere punite per non aver dormito con il velo, o per aver osato salutare un cugino in modo sguaiato o ancora per aver parlato in pubblico…Amani non vuole diventare una donna così, non dopo aver conosciuto la vita vera, non dopo aver capito che il mondo può essere diverso.

E allora, quando il cugino, nonché promesso sposo, si avventa su di lei per punirla, Amani riesce a ribellarsi e a mettersi in contatto con Andrea, il suo fidanzato italiano, che durante la lontananza non l’aveva mai dimenticata, e dopo tanti sacrifici torna in Italia, dove vive tuttora che ha 23 anni ed è madre di una bambina.

Il nome che Amani ha dato a sua figlia è emblematico: si chiama Vittoria, come quella che lei ha ottenuto riprendendosi la sua vita, e che spera possa essere ottenuta da tutte le donne alle quali non è permesso scegliere.

Vera MORETTI