L’inaugurazione è avvenuta domenica 11 settembre, con un suggestivo concerto dell’Orchestra da Camera di Mantova, al quale hanno assistito tantissimi spettatori incuriositi da questa magica ed unica installazione, fatta da sette isole artificiali che ricordano sette ninfee, a filo d’acqua.
Si tratta dell’Arcipelago di Ocno, dell’architetto Joseph Grima, già conosciuto in Italia poiché a capo dello studio Space Caviar di Genova.
Molti l’hanno già paragonato all’opera di Christo, la passerella dorata che collegava le isole del Lago d’Iseo alla terraferma circostante, anche se, in questo caso, l’utilizzo che queste isole artificiali permettono è molto diverso.
Fino a 2 ottobre, il Lago Inferiore di Mantova sarà animato da una serie infinita di proposte e di eventi che avverranno proprio sopra l’installazione: concerti, laboratori, lezioni di yoga, tutto accadrà sopra questi grandi cerchi bianchi che galleggiano sull’acqua, che ancora una volta rappresenta l’elemento centrale di un esperimento destinato ad essere ricordato a lungo.
I motivi per cui è stata scelta Mantova sono molteplici, e in qualche modo ovvi: la relazione tra la città e l’acqua è da sempre molto stretto, tanto da aver influenzato per oltre un millennio la sua forma urbana. Inoltre, è proprio Mantova ad essere quest’anno la Capitale della Cultura Italiana 2016 e, quindi, non si poteva pensare a nessun altro luogo in cui ospitare l’installazione.
L’idea di Grima, infatti, viene da lontano, e precisamente dal mito classico greco e romano che identifica in Ocno, figlio del dio Tiberino e dell’indovina Manto, il fondatore di Mantova e l’artefice dei primi ponti eretti a cavallo delle sponde del fiume Mincio.
Si tratta, anche, di “un’ulteriore spinta per proseguire il percorso di rigenerazione dei laghi e farli ritornare parte integrante del tessuto urbano e sociale della città”, come ha affermato l’Assessore alla Rigenerazione Urbana Baroncelli. Il progetto, pare, non finirà qui, perché le isole, chiamate dal sindaco piazze d’acqua, potrebbero, di anno in anno, moltiplicarsi e raggiungere, di volta in volta conformazioni diverse.
L’impatto, in ogni caso, è notevole: assistere ad uno spettacolo che si svolge sull’acqua, con lo sfondo del Castello di San Giorgio, è sicuramente unico nel suo genere e conferisce all’evento una sensazione di leggerezza mai provata prima.
Vera MORETTI